A luglio si dimise dalla giunta regionale quando già trapelava un suo coinvolgimento nel giro di escort messo in piedi dall'imprenditore barese. L'ordine è partito dalla procura di Bari per le accuse di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta. L’indagine si avvale anche delle dichiarazioni accusatorie rilasciate dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini.
Tarantini raccontò ai pm di aver offerto a Frisullo escort e denaro in cambio di vantaggi per le sue società nell'aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. Secondo Tarantini i soldi e le donne servivano perché Frisullo sbloccasse i mandati di pagamento per le forniture sanitarie che Tarantini gestiva.
Provvedimenti restrittivi sono stati presi anche per Vincenzo Valente, direttore amministrativo dell'Asl di Lecce, di Antonio Montinaro, primario di Neurochirurgia del P.O. Vito Fazzi di Lecce, di Roberto Andrioli, funzionario dell'Area gestione patrimonio dell'Asl di Lecce.