Così sostiene Giancarlo D'Anna, candidato consigliere Pdl. «Il problema principale e che deve essere affrontato per primo - prosegue - è la saturazione del centro, non ci sono più posti disponibili ed i pazienti pesaresi che recentemente hanno dovuto iniziare questa terapia salvavita hanno dovuto trovare posto presso la Dialisi dell’Ospedale di Urbino, con gli evidenti ed inevitabili disagi dovuti alla cadenza a giorni alterni di questi viaggi.
Occorrono risposte immediate. Una soluzione possibile a breve termine è l’apertura di un terzo turno serale. Per questo sarà necessario aumentare l’organico medico ed infermieristico in dotazione alla dialisi di Pesaro, compito non semplice in una situazione attuale di sotto-organico cronico, con un continuo rincorrere nuovi infermieri per sostituire quelli che per varie ragioni cessano il servizio fino ad arrivare ad attivare un progetto per poter utilizzare il personale del Centro Dialisi di Fano.
E’ evidente però - continua D'Anna - che non possono essere i pazienti a pagare il peso di una burocrazia e di un sistema pensati più su parametri economici che di benessere delle persone. Cosa si intende fare per i cittadini pesaresi che nei prossimi anni dovranno entrare in dialisi? Il terzo turno è una soluzione di emergenza ma sappiamo che ogni anno il numero dei pazienti aumenta di circa il 6% e bisogna programmare adesso una risposta alle esigenze del futuro, per non trovarsi fra due o tre anni in una situazione senza sbocco.
- Il centro dialisi di Pesaro è strutturalmente inadeguato, manca di spazi per lo stoccaggio, ambulatori, sale di attesa, spogliatoi decenti, tutte cose certificate dalla Commissione regionale, la Direzione deve attivarsi per trovare soluzioni concrete di nuovi spazi adiacenti a quelli attuali, vanno date risposte operative non agendo come è stato fatto per la rampa di accesso, costruita per facilitare i pazienti in barella e carrozzina che, quando ha avuto dei problemi di manutenzione, è stata semplicemente chiusa ed abbandonata
- Vanno risolti in maniera definitiva i problemi di organico, non si è riusciti ancora a recuperare tutte le figure professionali mancanti che già si profilano almeno altri 5 pensionamenti per non parlare della necessità di infermieri aggiuntivi da trovare per attivare il terzo turno…. dire che siamo in alto mare è il minimo, perché una delle conseguenze più drammatiche della situazione attuale è lo stato di forte stress nel quale opera il personale, con conseguenze facilità a cercare altrove alternative lavorative e aumento del carico per chi resta, un circolo vizioso dal quale bisogna assolutamente uscire senza ricorrere alle scorciatoie di chiedere l’aiuto del personale di altri Centri. In questa situazione - conclude - ci chiediamo se l’interesse della politica regionale è quello di dare risposte ai cittadini malati o solo quello di raggiungere gli obiettivi di budget, che consentono tra l'altro ad alcuni dirigenti di ottere premi di produttività sostanziosi. Della serie il danno e la beffa».