L’accordo è stato presentato questa mattina a bordo del Treno Verde, in sosta al binario 1 ovest della stazione di Ancona, da Legambiente Marche e rivolto a tutti i candidati delle prossime elezioni regionali.siglato da Gian Mario Spacca e Massimo Rossi e parzialmente condiviso da Erminio Marinelli. Una sfida che l’associazione ha lanciato ai politici in lizza per la presidenza regionale, chiedendo loro la sottoscrizione di un’intesa fondata su una scrupolosa lista di impegni da portare a compimento nel corso della prossima legislatura, volta al miglioramento della qualità ambientale e culturale dei cittadini che i candidati eletti saranno chiamati a governare.
Energia, mobilità e rifiuti sono i punti attorno cui si snodano le linee principali del patto, un’analisi che parte dalla considerazione dei pregi e delle criticità del territorio e da cui dipendono, in larga parte, le necessità così individuate.
Sul fronte dell’energia, Legambiente Marche chiede ai candidati alla presidenza regionale di adeguare gli obiettivi numerici di efficienza e di produzione energetica del PEAR del 2005, agli obiettivi 20-20-20 che ci siamo dati come Europa al 2020. Le attenzioni principali si concentrano sul fronte della produzione energetica da fonti rinnovabili, cui si lega pure la richiesta di un adeguamento alla Direttiva Europea 2009/28/Ce sullo sviluppo delle fonti rinnovabili (che per l’Italia impone al 2020 il 17% del consumo finale lordo da fonte rinnovabile).
Sul fronte della mobilità, emerge la convinzione di Legambiente Marche a favore del potenziamento della linea ferroviaria e dell’elettrificazione delle linee interne come strumento di alleggerimento del traffico di merci su gomma nonché come offerta di un’alternativa credibile al trasporto con mezzi privati. Un’ opinione che l’associazione porta avanti anche nei confronti della creazione, lungo i 180 km di costa marchigiana, di una metropolitana di superficie che permetta ai cittadini di raggiungere in maniera agile e veloce le città costiere. Ai candidati la richiesta di un impegno atto a promuovere, sostenere e sviluppare un modello di mobilità alternativa a quello giornalmente praticato causa principale di ingorghi e d’inquinamento atmosferico.
Sul fronte dei rifiuti, sostenuti dai raffronti con la situazione attuale, che attestano un rallentamento dello sviluppo della raccolta differenziata per carenze impiantistiche, Legambiente Marche chiede ai candidati di pianificare ed incentivare la riduzione della produzione dei rifiuti, coordinando e collaborando con tutte le parti economiche e sociali secondo quanto previsto anche nel protocollo ratificato il 24 novembre 2009. Accanto a questo, l’incoraggiamento al processo in atto di diffusione costante e rapida della raccolta porta a porta al fine di raggiungere il 65% di raccolta differenziata nel 2012 su tutto il territorio regionale.
“Il Treno Verde è l’occasione per dare slancio e risalto ad alcuni temi a noi più cari, veicolati dall’attività itinerante della campagna di Legambiente e messi in primo piano anche da questo patto che chiama in causa la nostra Regione - afferma Luigino Quarchioni, presidente Legambiente Marche- Mobilità sostenibile, rinnovabili, risparmio e riciclo sono, infatti, le parole chiave del lavoro di sensibilizzazione rivolto al territorio e a tutti i cittadini e che tornano, in maniera predominante, nella definizione di questa proposta di impegno, indirizzata principalmente alla classe politica locale, con cui Legambiente Marche vuole andare incontro alle esigenze e alle aspettative del proprio territorio, che merita di guardare al futuro secondo una linea innovativa e migliore di sviluppo. Chiediamo ai candidati di mostrare coraggio - conclude Quarchioni -: occorre invertire la rotta su mobilità e sviluppo delle rinnovabili, un cambiamento essenziale e urgente che va accompagnato da una ferma convinzione ad accettare la sfida di un progresso inarrestabile, ma che richiede la giusta presenza a supporto di quei territori che per primi saranno coinvolti. Su tutto, il raggiungimento del traguardo più importante, finora insufficientemente perseguito, di portare a compimento gli obiettivi numerici di efficienza e di produzione energetica individuati nel PEAR del 2005”.
“La sigla di questo patto – afferma Rossella Muroni, direttrice di Legambiente - si inserisce nel quadro di iniziative promosse e sostenute da Legambiente, miranti alla dichiarazione e alla conseguente diffusione presso cittadini e opinione pubblica, delle convinzioni politiche dei candidati alle prossime elezioni regionali anche per quel che riguarda il ritorno del nucleare nelle regioni italiane, sostenuto dalla legge Sviluppo con cui l’esecutivo, di fatto, impone il ritorno alla stagione atomica nel nostro Paese. Un plebiscito a cui, tra una maggioranza di opinioni contrarie, hanno risposto già 15 regioni, dichiarandosi opposte alla volontà del governo.
Tra queste, spicca la posizione delle Marche che, assieme ad altre 10 regioni, ha impugnato la legge Sviluppo per incostituzionalità e ora è in attesa dell’udienza calendarizzata per il mese di giugno. Un netto schieramento che non ha tuttavia trovato conferma nell’altrettanta fermezza dei pareri espressi in questi mesi dai candidati alla presidenza della regione. Il nostro monito – conclude Muroni – è rivolto pertanto all’aspettativa che alle parole pronunciate in questo periodo di facili fervori e altrettanto semplici sbilanciamenti, faccia seguito un’opposizione ferma e convinta a che nei territori regionali, così come in quello nazionale, possa concretizzarsi la minaccia reale di una forma antiquata, incivile e pericolosa di produzione di energia”.