La manifestazione è indetta dalla Cgil con al centro l’obiettivo dell’equità fiscale, ma che, dopo i fatti di questi giorni, (attacco all’articolo 18, decreto salva liste) ha allargato inevitabilmente la propria piattaforma. E Rossi lo sottolinea:”Le organizzazioni sindacali in questa fase sono oggettivamente un baluardo di fronte alle politiche antipopolari e neoliberiste del Governo, di Confindustria, nonché alla deriva autoritaria di Berlusconi e alleati. La mia presenza alla manifestazione di Jesi non è simbolica, o dettata da opportunità elettorali. E’ dovere di ogni vero democratico essere a fianco dei lavoratori in una fase così drammatica per loro condizioni”. Per il candidato della sinistra è ormai in atto da tempo il tentativo di smantellare “decenni di lotte operaie che faticosamente avevano conquistato diritti e democrazia nei luoghi di lavoro, nella fabbriche, nelle scuole, nella pubblica amministrazione. L’ ultima perla di questa offensiva è l’incredibile scelta del ministro Sacconi di bocciare la proposta della Commissione lavoro della Camera, approvata all’unanimità, di prolungare da 12 a 18 mesi la cassa integrazione ordinaria. Ricordo al ministro che nel 2009 la c.i.o. nella nostra regione, dati aggiornati a settembre 2009, registrava un aumento, rispetto al 2008, del 762% nell’anconetano, del 296% in provincia di Ascoli, del 276% nel maceratese, del 593% per quanto riguarda Pesaro-Urbino. Dati significativi che presumibilmente è legittimo immaginare sono cambiati in peggio sotto l’incalzare della crisi. Sarebbe interessante sapere che ne pensa Sacconi e se non si vergogna un po’ per la sua decisione”. Massimo Rossi tornando allo sciopero di oggi conclude sottolineando come “chi andrà a governare dopo il 29 marzo dovrà mettere mano ad una reale politica di programmazione che, oltre a provvedere alle emergenze occupazionali, proponga un modello sociale ed economico che dia un futuro ai lavoratori marchigiani e ai loro figli”.