“Bisogna sfatare il fatto che le Marche hanno una carenza infrastrutturale”. Massimo Rossi torna su un tema a lui caro quello delle infrastrutture e della mobilità urbana ed extraurbana. E lo fa sfatando un luogo comune. Afferma infatti che “il reticolo viario delle Marche è uno dei più fitti a livello nazionale, se mettiamo insieme autostrada, rete regionale, provinciale, statale e comunale. Quindi bisogna migliorare questa viabilità. A volte le infrastrutture che si realizzano sono di beneficio, ma, se le mettiamo in relazione al loro costo, ci fanno pensare che era meglio orientarsi in altro modo”. Cita l’esempio della Quadrilatero sintesi emblematica di “spreco di risorse economiche e impatto ambientale devastante”.
Per il candidato della sinistra “quello che è carente è il trasporto ferroviario. L’ultimo scalo merci, nella nostra regione, verrà chiuso nel mese di marzo. Da quel momento non ci saranno scali merci che consentano al nostro sistema produttivo di trasportare le merci attraverso la ferrovia. Uno scalo merci permette di immettere più vagoni in un convoglio. Se non c’è uno scalo merci o tu azienda riesci a mettere su un treno o non puoi avvalerti di questo sistema. E quindi c’è un deterioramento di quello che è il sistema di trasporto delle merci. Non sono stati attuati gli interventi di miglioramento e, quindi, c’è una carenza delle infrastrutture, ma soprattutto dei servizi ferroviari”.
Rossi conclude evidenziando come in tempo di crisi, in cui, piaccia o no, “l’economia si va smaterializzando, in cui quindi i nostri prodotti dovranno essere sempre di più qualità e meno quantità, a maggior ragione le risorse, che spesso vengono sprecate in infrastrutture costosissime, devono essere incanalate nei saperi, nella ricerca e nelle infrastrutture immateriali come la rete informatica. E, per quanto riguarda quelle materiali, nel trasporto su rotaia.
È un problema di risorse, ma anche di potere contrattuale. In Abruzzo, per esempio, la Regione ha messo in campo delle risorse integrative per fare rimanere gli scali merci.
Spesso si fanno esibizioni di forza per realizzare grandi infrastrutture, ma non per altri versanti, come quello ferroviario. Anche perché per il trasporto viario ci sono spesso spinte da settori privati che hanno interesse ad assumere appalti per poi magari sub-appaltarli”.