«La forza delle Marche è nella forza dei suoi territori – dice Spacca rivolgendosi al pubblico – e se ognuno di voi porterà altri 10 voti ad Antonio Canzian sarà lui a rappresentare e a dare forza al Piceno in Regione».
Poi il Governatore ha puntato sui temi del programma che fanno leva sul territorio provinciale: lavoro, sanità, infrastrutture e sistemi logistici. «Il Piceno ha bisogno di infrastrutture e in questo caso un'intesa col governo nazionale c'è stata – dice Gian Mario Spacca - Dal terremoto del 1997 per dare una nuova prospettiva ai territori colpiti è stata creata la Quadrilatero Spa per creare nuova viabilità in quelle aree (governo Prodi), ora l'Abruzzo colpito dal terremoto ha chiesto una priorità al governo Berlusconi: l'intervalliva che da Campobasso attraverserà tutto l'Abruzzo e a Castel di Lama si congiungerà con la Mezzina fino ad arrivare ad Osimo.
Così sconfiggeremo l'annoso problema dell'arretramento dell'autostrada A14 che la società Autostrade non farà mai, e a noi va bene perché altrimenti ci sarebbe un impatto ambientale incredibile, con il protocollo d'intesa con l'Abruzzo e Molise per l'intervalliva che unirà le nostre tre regioni in modo più dolce».
E del governo Berlusconi Spacca non ha molta fiducia; per le risorse economiche da intercettare per le Marche guarda all'Europa. Sarà con la Bei, la banca europea pe gli investimenti, che si troveranno finanziamenti per l'economia marchigiana, sopratutto per colmare uno dei più grandi disastri, quello della scuola.
Le Marche saranno autosufficienti e si faranno carico di investimenti per creare nuova economia in questo settore, mantenendone la qualità anche nelle scuole professionali, dando lavoro a falegnami, idraulici, mettendo a norma gli edifici scolastici.
Uno dei temi centrali che Spacca ha toccato in relazione all'alleanza con l'Udc è stato quello dell'ambiente. «L'accordo con l'Udc è stato fatto sul nostro programma – dice Spacca – quindi no al nucleare, no ai termovalorizzatori e no alle turbogas, si alle energie rinnovabili, alle centrali a biomasse da filiera corta. L'Udc è schizofrenica, a livello nazionale è per il nucleare, da noi hanno detto che si batteranno contro la scelta di una centrale nucleare alla Sentina, a San Benedetto». Prima dell'incontro pubblico il Governatore si è incontrato con i medici di base piceni per illustrare l'accordo appena fatto ad Ancona secondo il quale tutti i medici di base entreranno in rete telematica con altre categorie professionali come gli infermieri e i farmacisti. Anche sull'irap dei medici di base sono stati accolti i suggerimenti di aiuti in caso di assunzioni di dipendenti.
Intanto Spacca sarà di nuovo ad Ascoli il 22 marzo per un incontro con l'Ordine dei medici. Il governatore ha ricordato come in 5 anni il Piceno abbia colmato il divario grazie al fatto che in questo territorio la Regione ha investito più che altrove, come era giusto, puntando all'integrazione tra Ascoli e San Benedetto.
E sul Palafolli in particolare Gian Mario Spacca ha speso parte dell'intervento dicendo che è su strutture come quella della Compagnia dei Folli, che produce cultura, che le Marche investiranno nel futuro per produrre nuove figure professionali e nuovi posti di lavoro. Certo che l'intervento del Governatore delle Marche sulle infrastrutture con la sua dichiarazione prettamente ambientalista contro l'arretramento dell'A14 farà sussultare un altro candidato del Pd alle regionali: Mauro Gionni. Da segretario provinciale del partito, in buona compagnia del parlamentare del Pd Luciano Agostini , ha sempre posto in prima base l'arretramento dell'A14 come discriminante, finanche nella battaglia con l'ex presidente della Provincia Massimo Rossi.
Il Pd ascolano non per nulla allora chiese una verifica del programma di mandato dell'amministrazione provinciale. Una tesi che fu quasi imposta ad Antonio Canzian che sul palco del Palafolli l'altra sera avrà tirato un sospiro di sollievo. Ci voleva una sferzata di “energia pulita” da Spacca a lui che intende rinnovare il Pd e il modo di fare politica.
D'altro canto la folla della convention richiamava quella del palazzo dei Capitani post elettorale che denunciava allora come oggi una classe dirigente del Pd legata più alle poltrone che all'interesse del territorio che aveva consegnato da poco Comune e Provincia al centrodestra.