E poi, tutto emozionato, Marinelli aggiunge: «Sono entusiasta che Scajola abbia accettato l'invito a coronamento di mesi di intenso lavoro mio e di tutti i deputati del Pdl. Insieme visiteremo le province di Ascoli Piceno, Macerata e Ancona».
Per coloro che hanno poca memoria vorremmo rammentare l'ultima visita ad Ascoli del ministro. Era un lontano 3 aprile 2009. A giugno Ascoli avrebbe votato per Comune e Provincia. Durante il suo lungo intervento il ministro parlò di Zona franca: «Abbiamo selezionato 22 zone franche in Italia. Nel grande provvedimento sullo sviluppo che verrà varato entro fine aprile, vi è anche la ridefinizione dei criteri per le zone franche. Per cui anche alcuni territori delle Marche possono avere le caratteristiche per rientrare nel prossimo bando». Scajola annunciò poi per la terza o quarta settimana di aprile la sottoscrizione dell'accordo per cercare nuovi investitori per il rilancio del sito della cartiera Ahlstrom.
E' trascorso quasi un anno. Quali sono i risultati? Zero. La Zona franca ad Ascoli è una gustosa storiella. Si disse che Ascoli non avrebbe potuto godere dei benefici poiché "non rientrava" nei parametri.
Sì, ma quali parametri? Piccola parentesi. Forse non tutti sanno che tra le 22 zone franche c'è anche Ventimiglia. Ventimiglia, in Liguria, è il collegio elettorale del ministro Scajola. Qualcuno potrebbe pensar male. Invece pare che la cittadina ligure abbia tutti i presupposti per accedere ai benefici. La cosa però, come ha scritto Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, appare un pochino forzata. «Chi sospetta carte truccate si ricreda - scrive Rizzo - Qual è il limite minimo di abitanti per accedere ai benefici? 25 mila. E quanti ne ha Ventimiglia? 25.509, secondo i dati Istat 2006. Qual è il limite previsto per una zona franca? 7.500 anime. E quante ne ha la zona franca che ha scelto il sindaco di Ventimiglia pidiellino Gaetano Scullino, fedelissimo di Scajola? 7.554, dice il censimento del 2001. Quale il rapporto minimo fra la popolazione comunale e quella della zona franca? il 30%. E qual è in questa situazione? Il 30,63%. Beninteso, prendendo per buoni i dati 2001, e non quelli 2006 utilizzati per calcolare la popolazione di Ventimiglia. Perché in tal caso il rapporto scenderebbe al 29,61%, e non ci saremmo. D' altra parte se si prendessero a riferimento soltanto i dati 2001 non ci saremmo lo stesso, perché gli abitanti scenderebbero a 24.665. Ma tant' è. La delibera Cipe dice che sono quisquilie: «Si ritene che tale scostamento non infici quanto previsto nella circolare» del ministero di Scajola. C' erano forse dubbi? Del resto, il tasso di disoccupazione comunale, l' 8,6%, non è forse superiore a quello medio nazionale, il 7,7% nel 2005? (perché nel 2005, quattro anni fa?). E i disoccupati nella zona franca non sono forse il 13,2%, tasso superiore della media comunale del 12,09% nel 2001? (perché nel 2001, otto anni fa?). E poi dicono che la politica ha perso i legami col territorio...» (Per leggere l'articolo interamente cliccare qui http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/02/
Una_zona_franca_solo_per_ce_0_091102031.shtml )
Per quanto riguarda la Ahlstrom basta chiedere ai lavoratori della ex cartiera che lunedì 25 gennaio hanno fatto irruzione in Consiglio provinciale. Celani ha riferito che il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto una scheda tecnica sulla situazione dello stabilimento ascolano.
Sembra una barzelletta. Come una boutade sembra l'idea del geniale Scajola di una task force predisposta per il Piceno. «Non ci risulta che il suddetto gruppo di esperti abbia mai messo piede sul nostro territorio, né che si sia mai riunito, né che abbia fatto un cronoprogramma dei lavori, niente di niente» hanno sottolineato i consiglieri provinciali Binari, Rossi e Illuminati.
«Conosco i vostri problemi e la difficile situazione di Ascoli Piceno, sono qui per cercare di dare delle risposte» diceva il ministro agli ascolani in quel lontano giorno di aprile.
Ascoli, alle prese con la sua desertificazione industriale, sta ancora aspettando. Ma fino a quando?