"Un disastro, una tragedia" dice l’esponente del PDL che rammenta di essere uscito dal Tribunale ove si depositano le firme “per mangiare un panino” lasciando al suo posto, in fila, il collega Giorgio Polesi. Al rientro mentre prendeva la documentazione un tizio, definitosi radicale, ha cominciato a discutere con il Milioni facendogli perdere tempo.”E’ stato creato ad arte il subbuglio – afferma l’esponente del PDL – per impedirci di presentare la lista”.
L’ira del premier è massima. La Polverini si è subito rivolta al Presidente Napolitano il quale ha risposto, in una nota ufficiale, che “spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge”. Nel frattempo lunedì mattina è stata presentata presso l’ufficio centrale regionale della Corte di Appello di Roma, una denuncia-querela da parte del PDL Lazio contro i radicali per “violenza privata” e per “abuso di ufficio” nei confronti dei componenti dell’ufficio centrale circoscrizionale che avrebbero impedito “di esercitare il diritto politico di voto”.
Se l’ufficio centrale regionale della Corte di Appello accoglierà l’istanza del PDL, non sarà necessario presentare richiesta al tribunale amministrativo regionale.
Nel pomeriggio di lunedì è prevista una maratona oratoria della Polverini sull’argomento, mentre entro giovedì 4 marzo è atteso il pronunciamento della Corte di Appello.
Nel frattempo sulle sponde del Tevere si è in attesa del passaggio di qualche “affogato”.