Con buona pace di un Programma di mandato fantasmagorico in cui di descrive la città dei sogni, il bilancio di previsione ( i soldi, cioè, di cui dispone l’Amministrazione di qui a tre anni) presenta, tra l’altro, uno sbilancio di circa 5.000.000 di euro. A tanto ammontano, infatti, le entrate straordinarie del 2010 che sono state inserite anche in previsione per le spese negli anni successivi, pur sapendo che questi incassi non si ripeteranno.
Come si potranno spendere soldi che non si hanno? Come riusciremo a sanare quello che nel 2011 diventerà un buco di milioni di euro sulle spese ordinarie per erogare servizi? A queste domande ci è stato risposto solo con l’irritata accusa di allarmismo.
Come hanno messo in luce i revisori dei conti, invece, l’amministrazione comunale dovrà provvedere a questi sbilanci in modo realistico, e si troverà dinanzi all’alternativa di tagliare le spese o di incrementare le tasse.
Così come l’amministrazione dovrà finalmente provvedere a sanare la situazione delle Società Partecipate come hanno raccomandato non solo i revisori ma anche la Corte dei Conti, in occasione del precedente bilancio di previsione:il Comune, infatti, trae buona parte delle entrate straordinarie proprio dalle società partecipate(Piceno Gas, Ascoli Servizi Comunali) contando sui loro utili e riserve di patrimonio, cioè crediti mai incassati e che comunque fanno perdere di valore anche alle Società del Comune e alla loro possibilità di investimenti.
Oltre a tutto ciò: rette di asili nido e mense scolastiche aumentate, un incremento della Tarsu in misura pari al 6%, nonostante gli introiti di questo servizio superino i costi dell’8% (in parole povere:il comune per questo servizio ci guadagna!!!);aumenti che probabilmente andranno a compensare le esigue somme previste in bilancio a favore dei cassa integrati: si parla infatti (sempre che ci siano)di 100.000 euro: una somma pari allo stipendio medio annuo di un dirigente!!!
E ancora: investimenti ridotti al lumicino per turismo e cultura (ma non deve passare di lì il rilancio della nostra città?), senza dimenticare la grande assente, l’Università, per la quale non è previsto nessun progetto; men che meno l’università per la pace, grande cavallo di battaglia del Presidente del Consiglio Comunale ma che probabilmente non fa parte del programma di mandato di questa amministrazione comunale!!!
Se poi a tutto questo aggiungiamo il rischio che la Saba possa decidere di far valere tutti i diritti ad essa spettanti in base alla convenzione sottoscritta con il Comune, c’è davvero da mettersi le mani nei capelli. Il PD e la lista Primavera hanno espresso i loro dubbi, e hanno presentato proposte correttive.
Ciò che ritengono incomprensibile è che il Sindaco, alla fine della seduta, invece di riconoscere le difficoltà economiche oggettive della città per individuare soluzioni si sia limitato a minimizzare sui problemi di Ascoli e a tacciare di menagramo la minoranza.
Forse non l’avrebbe fatto se si fosse ricordato che sei ore prima, ad inizio di seduta, un gruppo di operai della Ahlstrom aveva espresso al Consiglio la loro angoscia per il futuro e una disperata richiesta di aiuto sul destino della loro fabbrica».