Nucleare alla Sentina, il no di Colonnella

Nucleare alla Sentina, il no di Colonnella

Sì all’energia solare e ad altre forme di energia alternativa

Pietro Colonnella propone un futuro diverso per la Riserva Naturale della Sentina. Per ribadire la sua contrarietà alla “scellerata” proposta di realizzare proprio in quest’area protetta una centrale nucleare, il Candidato Pd ha indetto per sabato 20 febbraio un incontro con la cittadinanza e le associazioni ambientaliste dal titolo: “No al nucleare. Sì all’energia solare. La Sentina per un turismo di qualità ecocompatibile”.
L’incontro si svolgerà dalle 16.00 presso la Bioteca Picena di via del cacciatore 63, in zona Sentina. Al termine dell’iniziativa è previsto un assaggio di prodotti tipici biologici e naturali.
Per il futuro della Riserva Naturale Colonnella ha già suggerito in passato, come Presidente della Provincia, la predisposizione di un rete di piste ciclabili, della quale è già stato realizzato il collegamento tra la Sentina e la Scuola Media “Cappella” nel centro di Porto D’Ascoli. 3 km di piste si sarebbero dovuti realizzare con i fondi del Patto Territoriale che il Governo ha congelato e che Colonnella si impegna a far sbloccare nei prossimi mesi.  A questi finanziamenti si aggiungono ora quelli dell’istituendo Parco Marino del Piceno, altra opportunità da cogliere per proporre uno sviluppo ecosostenibile dell’area.
Secondo l’ex Sottosegretario “Occorre un grande progetto unitario che coinvolga le Università e gli Enti di Ricerca del territorio e che comprenda  la ristrutturazione dei casolari sparsi collocati nella zona. Il solo fatto che si possa citare la Sentina, una Riserva Naturale di grande rilievo, come sede di una centrale nucleare, è un segnale dell’incapacità del Governo nazionale a tenere nel dovuto conto la vocazione dei territori”.

Le proposte di Colonnella per i piccoli comuni

Da ex Presidente della Provincia e da Sottosegretario agli Affari Regionali e Autonomie Locali del Governo Prodi, Pietro Colonnella ha sempre portato avanti le istanze degli enti locali; nel corso dell’incontro con la cittadinanza di Cossignano e dei Comuni delle aree interne, il candidato Pd al Consiglio Regionale ha rinnovato il suo impegno a favore delle piccole realtà del territorio.
Una calorosa accoglienza quella riservata a Colonnella, con circa cento persone intervenute presso la “Sala delle Culture” del Palazzo Comunale di Cossignano: “Sono al servizio della volontà di ripresa e di rinascita di questa comunità , che mostra di voler dare un contributo alla causa del Piceno e della Regione Marche”.
 “Un Piceno più forte in Regione”: questo il primo passo per assicurare il dovuto sostegno alla realtà locali che rappresentano il nucleo primo e più importante della Democrazia. “Il ruolo delle Regioni rispetto ai Comuni sarà sempre più importante: queste elezioni – ha dichiarato Colonnella - rappresentano un’occasione per portare in Regione personalità forti che si impegnano per il bene del nostro territorio”.  
I primi suggerimenti in questo senso sono venuti dal Sindaco di Cossignano Roberto De Angelis, di ritorno da Roma, da tempo impegnato nella battaglia delle autonomi  locali come Coordinatore Regionale dei Piccoli Comuni dell’ANCI: “L’esecutivo regionale può e deve fare molto per i piccoli comuni che nelle Marche rappresentano una realtà importante: su 239 comuni, 127 contano meno di 5.000 abitanti”.
 “Sono pronto – ha dichiarato Colonnella - a mettere la mia esperienza al servizio della causa di tutto il Piceno, non solo della costa”. Un turismo che da solo “balneare” diventi “territoriale”, incentivi a favore dell’impresa e della residenza nei piccoli centri, internet a banda larga anche nelle aree montane e collinari: queste le priorità secondo il Candidato del Pd.
L’incontro di Cossignano ha rappresentato anche l’occasione per ribadire i punti forti del programma elettorale di Colonnella che si caratterizza per una forte centralità delle tematiche legate al lavoro. Confermato anche in questa sede l’impegno a favore di una legge regionale che, sull’esperienza di quella approvata nel Lazio, garantisca un reddito minimo a disoccupati, inoccupati e precari. Una misura d’emergenza, non definitiva, che consenta alle famiglie in difficoltà di affrontare la crisi occupazionale in corso.