La presunzione di illegittimità non abilita la Pubblica Amministrazione a sospendere l’efficacia di un Provvedimento Amministrativo a meno che l’Ente non adotti, qualora ne sussistano le condizioni, in forma di autotutela, un Provvedimento che annulli l’Atto ritenuto illegittimo. Nozione elementare che qualunque Amministratore dovrebbe conoscere perfettamente.
All’ex Assessore Alessandro Galosi che contesta l’Accordo Sindacale inerente al trasferimento del personale di Ascoli alla nuova Provincia di Fermo, in quanto ritenuto troppo oneroso, ricordiamo che quando lo stesso sindacato ha sottoscritto l’Accordo per il trasferimento dei dipendenti dalla Regione Marche alla Provincia di Ascoli senza che gli stessi lavoratori si spostassero dalla loro sede, l’ex Assessore Comunale Galosi, fruitore dei benefici dell’Accordo Sindacale, in quanto dipendente regionale, non contestò alcunché.
Sulla vicenda della ripartizione del patrimonio e del personale della Provincia di Ascoli nelle due nuove realtà territoriali di Ascoli e Fermo, la classe politica ha instaurato una polemica, in qualche caso strumentale, spesso finalizzata ad acquisire visibilità e consenso elettorale. Forse è il caso di smetterla con tali prese di posizione che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività amministrata.
Ai due politici rammentiamo che i prepensionamenti non costituiscono alcun onere per l’Amministrazione Provinciale, anzi un risparmio in quanto il compenso erogato per il prepensionamento è quantificato in misura ben più ridotta rispetto agli stipendi che l’Ente dovrebbe pagare fino alla maturazione del quarantesimo anno di servizio a ciascuno dei beneficiari.
L’affermazione, inoltre, che la ripartizione del patrimonio del personale doveva essere effettuata dalle due nuove Amministrazioni Provinciali di Ascoli e Fermo, non può che lasciarci allibiti in quanto la Legge 147 che dispone la costituzione della nuova Provincia di Fermo sancisce esattamente l’opposto di quanto affermato dall’ex Assessore Galosi.
Ciò premesso, nel merito, precisiamo:
per arrivare a sottoscrivere l’Accordo CCDI del 26-03-2009 tra le OO.SS. tutte e l’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno è stato effettuato un percorso di concertazione, caratterizzato da un lavoro duro, serio, fatto di numerosissimi incontri, tutti portati avanti con grande senso di responsabilità e correttezza, totale rispetto delle leggi e delle norme vigenti, portato avanti con una onestà intellettuale certamente inattaccabile, ma che purtroppo qualche soggetto ora ed anche allora, (per motivi forse elettoralistici?) ha strumentalizzato i diversi contenuti dello stesso. Noi sindacalisti non abbiamo interessi di politica elettorale ma siamo interessati a difendere sempre fino in fondo gli interessi di tutti i lavoratori, soprattutto di coloro che hanno perso, stanno perdendo o potrebbero perdere il proprio posto di lavoro, ma lo facciamo in maniera fattiva, non in maniera demagogica attraverso le pagine dei giornali.
L’accordo sottoscritto, dichiarato perfettamente legittimo dal Giudice è un patrimonio di tutti. Nessuno può permettersi di cambiarlo o interpretarlo, va solamente applicato in ogni sua parte.
Relativamente all’articolo di stampa, apparso sabato 30 gennaio, nel quale l’Assessore Crescenzi replica alle affermazioni dei Sindacati, occorre fare chiarezza, ovvero pubblicare cose che rispondono a verità.
Secondo Crescenzi “i Sindacati si dovrebbero vergognare ad affermare che sono spariti i soldi per i prepensionamenti di alcuni dipendenti. I soldi sono stati solamente congelati in attesa che il ministero della funzione pubblica risponda al nostro quesito per sapere se i prepensionamenti sono legittimi o meno”. L’Assessore dimentica, tra l’altro, che gli stessi quesiti sono stati posti contestualmente anche alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno al tempo rappresentato dal Commissario Straordinario Dott. De Feis, firmatario dello stesso Accordo. L’Amministrazione Provinciale forse aspetta che uno di questi soggetti dichiari l’illegittimità oppure occorre che si esprimano tutti e tre conformemente?
L’Assessore Crescenzi ha forse mai letto la D.G.P. n°149 del 30-04-09 ad oggetto “L:147/2004: CCDI 26 marzo 2009 Ratifica”?
Nella citata Delibera è allegata la Relazione Tecnico Finanziaria sottoscritta dal Dirigente del Servizio Tecnico Finanziario Dott. Eros Nunzio Libetti e dal Dirigente del Servizio Amministrazione del Personale Dott. Giuseppe Serafini, al punto 1 testualmente recita: “Costi relativi alla “Risoluzione consensuale incentivata” di n° 45 unità lavorative nel periodo 2009-2011,- tale costo viene interamente assorbito dal concomitante risparmio inerente il mancato pagamento delle retribuzioni collegate a tale operazione.”
E’ evidente che l’Assessore non ha avuto neppure cura di leggere la D.G.P. n°15 del 22-01-09 la quale nell’allegato “Costi e Copertura Finanziaria”, sempre sottoscritto dai Dirigenti Dott. Libetti, Dott. Serafini; Dott. Della Casa e dal Direttore Generale Dott.ssa Camastra il giorno 20-01-2009, è riportata la seguente attestazione: “La spesa necessaria per favorire la “risoluzione consensuale incentivata” di n° 45 unità lavorative residenti nell’ascolano che matureranno i diritti nel periodo 2009/2011: questa spesa una tantum, a carico della nuova Provincia di Ascoli Piceno, viene interamente assorbita dal concomitante risparmio della corrispondente voce del “costo del personale” che peraltro costituisce un beneficio potenzialmente di tipo strutturale.”
I soldi spariti (euro 500.000 circa) a cui i sindacalisti hanno fatto riferimento sono giusto quelli previsti nella stessa “Relazione tecnico finanziaria” all. D.G.P. n°149/09 al punto 4 “Costi relativi alla indennità di trasferimento una tantum prevista per una spesa pari a euro 850.000 circa essa sarà pagata come precisato nell’incontro della delegazione trattante del 23 aprile 2009, per metà dell’importo entro tre mesi e per la restante metà entro gli otto mesi successivi”.
Di detto importo e per le finalità previste sono state spese 350.000 euro circa per finanziare solo le prime 14 posizioni della graduatoria formata dai volontari al trasferimento verso Fermo con indennità di trasferimento pari a 20.000 euro.
Come sono stati utilizzati i 500.000 euro non spesi per l’operazione per cui erano stati previsti?
Allora chiediamo all’Assessore Crescenzi: “Quali sono le somme realmente congelate e se congelate quale è l’atto amministrativo di riferimento? E da quale previsione di spesa derivano?
Non crediamo che Il Presidente per non pagare gli incentivi alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro abbia congelato gli stipendi dei dipendenti che hanno maturato i requisiti minimi per il diritto al pensionamento, così come sembrerebbe affermare l’Assessore Crescenzi attraverso stampa.
Purtroppo la campagna elettorale per le prossime elezioni Regionali è già cominciata».