dal Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri, è iniziato lunedì 1 febbraio il seminario “Viaggio a Lisbona”, destinato ai giornalisti ed avente come obiettivo l’approfondimento delle novità del Trattato di Lisbona. Ad inaugurare questo percorso formativo sono stati i vice presidenti del Parlamento europeo Roberta Angelilli, Gianni Pittella ed il vice presidente della Commissione Antonio Tajani, Commissario all’industria ed imprenditoria nella nuova compagine europea.
Dopo i brevi saluti rivolti ai partecipanti da Clara Albani,Direttrice dell’Ufficio del Parlamento europeo e Lucio Battistotti Direttore della Rappresentanza della Commissione,ha preso la parola Roberta Angelilli la quale a proposito del Trattato ha detto: ”E' un minitrattato, finalmente l’Europa ha il mandato, in termini legislativi, di parlare con una voce sola. Ora le decisioni verranno prese a maggioranza e non più all’unanimità e questo è molto importante. Finalmente, - ha proseguito l’europarlamentare- sarà possibile proporre iniziative legislative con 1 milione di firme ciò significa difesa dei diritti dei cittadini comunitari e partecipazione al processo di costruzione della nuova Europa”.
Anche Pittella ha voluto sottolineare che “il Parlamento europeo viene rafforzato, e diventa un parlamento vero con la codecisione. Ogni proposta di legge del Parlamento europeo e della
Commissione viene ora mandata ai parlamenti nazionali che dovranno esprimere il loro parere entro otto settimane. Una vera e propria governance multilivello”, ha concluso.
Antonio Tajani ha invece denunciato che molte testate giornalistiche italiane stanno riducendo drasticamente gli inviati a Bruxelles e Strasburgo, e lo ha definito “un grave errore nell’era della informazione globalizzata”. A proposito di lavoro, ad una specifica domanda di un giornalista che gli chiedeva precise notizie sulla politica dell’auto ha risposto che “salvaguardare i posti di lavoro nelle fabbriche è una priorità europea “ poi ha lanciato un’idea brillante quando ha detto “perché non riconvertire lo stabilimento di Termini Imerese alla costruzione di auto elettriche?”.
Potrebbe essere un’idea vincente e si sposa con quanto dichiarato dal segretario della CISL Bonanni venerdì scorso quando governo, Fiat e sindacato si sono incontrati per definire il futuro dello stabilimento “nella prossima riunione spero possano prendere corpo iniziative che facciano vivere Termini Imerese e che le nuove proposte abbiano attinenza con l’auto e siano in grado di mantenere l’attività produttiva”.