Sanità, «il territorio ascolano abbandonato a se stesso»

Sanità, «il territorio ascolano abbandonato a se stesso»

«Dopo l’Asur, le Zone territoriali e l’Area vasta non abbiamo bisogno di un’altra “sovrastruttura”»

nella Zona n. 13 di Ascoli Piceno, dopo le dimissioni dei Direttori e il commissariamento di entrambe le Zone territoriali.
Se la Zona territoriale di San Benedetto ha avuto una certa continuità di gestione, la Zona di Ascoli è veramente nel caos più completo, dove la “decapitazione” ha interessato la Direzione di zona, la gestione del personale e il Responsabile delle relazioni sindacali.
Al di la delle responsabilità, questa Organizzazione sindacale ha rivendicato da subito l’esigenza di avere una Direzione stabile e presente; che continuasse con la stessa intensità il lavoro iniziato dal precedente Direttore.
Attualmente non è così, gli organi di Direzione assicurano una presenza saltuaria e non costante, determinando serie difficoltà organizzative e gestionali, non affrontando i numerosi problemi esistenti, così come evidenziati ed esposti dallo stesso direttore Dott. Malucelli al suo insediamento.
La delegazione sindacale ha avuto modo di confrontarsi solo con il Responsabile delle relazioni sindacali, con l’assenza costante della Direzione sanitaria e del Servizio personale, mentre numerose delle questioni poste rimangono irrisolte e continuano ad aggravarsi.
Non è sufficiente annunciare sulla stampa un elenco di assunzioni, facendo capire che si procederà a rafforzare i servizi e gli organici, quando queste erano tutte previste nel precedente piano 2009 elaborato dal Dott. Zuccatelli, e molte di queste già in itinere fin dall’arrivo della nuova direzione.
Così come non possiamo attendere i “miracoli” dell’Azienda ospedaliera, che certamente non risolverà i problemi della sanità locale, anzi, alcuni con questa scelta potrebbero addirittura aggravarsi.
Infatti, la separazione dell’Ospedale dal territorio è comunque un fatto negativo, che rischia di concentrare l’attenzione esclusiva sull’ospedale a discapito della prevenzione e dei servizi territoriali, sempre più importanti per i cittadini in un momento di difficoltà generale del nostro territorio.
Dopo l’ASUR, le Zone territoriali e l’Area vasta non abbiamo bisogno di un’altra “sovrastruttura”, sarebbe più semplice ripensare il Sistema Sanitario Regionale, costituendo cinque Aziende sanitarie territoriali..
I cittadini hanno bisogno di servizi di prevenzione efficaci, di servizi territoriali e distrettuali diffusi ed anche di una struttura ospedaliera, più leggera e sicuramente più qualificata; pertanto, ben venga il superamento dei doppioni ed una forte integrazione tra le due strutture sanitarie di Ascoli e San Benedetto, all’interno delle quali il cittadino deve trovare le risposte a tutti i propri bisogni.
Non si governa con il cambiare continuamente assetto organizzativo, bisogna dare stabilità al sistema e garantire le risorse per il funzionamento delle strutture esistenti, affinchè si possa continuare ad erogare i servizi ai cittadini».