La Spagna alla presidenza dell'UE nel primo semestre 2010

La Spagna alla presidenza dell'UE nel primo semestre 2010

5 miliardi per finanziare progetti nel settore energetico,della banda larga e dello sviluppo rurale


La Spagna assume la presidenza in un periodo cruciale per l’Europa con una crisi economica ai massimi storici. Secondo quanto dichiarato da Manuel Chaves Gonzàlez vice presidente del governo spagnolo,”l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, durante la nostra Presidenza, ci offrirà di dare nuovo slancio all’Unione e cercherà di rafforzare gli sforzi qualitativi e quantitativi per uscire dalla crisi.
L’Europa -ha proseguito Chaves Gonzàlez – ha bisogno di dare una risposta forte e coerente  e per poterlo fare dobbiamo adottare un modello di crescita equo e più sostenibile su tre piani:economico,sociale e ambientale,per questo dobbiamo puntare su un modello   basato sulla sostenibilità,sulla conoscenza e sull’innovazione e orientato verso la creazione di posti di lavoro ”.
E proprio per rilanciare l’economia, l’Unione Europea nell’approvare il bilancio per il 2010 che sarà pari a 141,453 miliardi di euro, ha deciso di stanziare 5 miliardi per  finanziare progetti nel settore energetico,della banda larga e dello sviluppo rurale.
Gran parte di questi fondi è destinata alle infrastrutture per il gas e l’energia elettrica; così ne beneficeranno, i gasdotti che collegano l’Italia alla Grecia (ITGI-Poseidon per 100 milioni di euro) ed all’Algeria (GALSI per 120 milioni di euro).
Il Nabucco potrà contare su 200 milioni di euro. Per quanto riguarda specificatamente l’energia elettrica figurano: il cavo sottomarino che unisce la Sicilia con l’Italia continentale per 110 milioni di euro,l’interconnessione con Malta per 20 milioni di euro. Per i dieci progetti per la cattura e lo stoccaggio sono stanziati 1,05 miliardi di euro.
Tra i beneficiari  l’impianto di Porto Tolle che potrà contare su 100 milioni, mentre 565 milioni di euro sono destinati a taluni parchi eolici in Nord Europa.
Il bilancio approvato a fine dicembre dal Parlamento Europeo è l’ultimo con la procedura prevista dal trattato di Nizza, dal 2010 opererà, a tutto campo, quello di Lisbona.