E' più occupato a comparire con foto sui giornali che a occuparsi di problemi cruciali
.«Politica dell'annuncio e dello stupire del primo cittadino di Ascoli – dice Stefano Corradetti (capogruppo Pd in Consiglio comunale) – annunci che non si trasformano in fatti concreti e le proposte annunciate cadono regolarmente nel dimenticatoio». Per l'opposizione il sindaco Castelli è più preso ad avere una visibilità quotidiana sulle pagine dei giornali locali con trovate da comunicatore, quasi voglia fare la rincorsa a Berlusconi, che dell'occuparsi delle situazioni serie che pesano sulla città. E per non smentirsi domani il sindaco apparirà in immagini che lo “congelano” mentre dona il sangue al Mazzoni. Per Canzian, Bastiani, Corradetti, Bellini (Pd) e Regnicoli(Alveare) non si parla di problemi cruciali della città.
«Castelli non ha gran che di vantarsi dell'avvio del progetto del Polo universitario – dice Canzian – l'unica ad avere un riconoscimento vero è la Regione. Il presidente Gian Mario Spacca ha indicato la sola via per sbloccare i 7 milioni e mezzo di euro per quel progetto, la stessa soluzione che era stata indicata dal centrosinistra da 15 anni a questa parte.
E si sappia che solo 5 milioni, con la svalutazione che nel frattempo hanno avuto, saranno impiegati per il recupero di una minima parte del vecchio Mazzoni, infatti 2 milioni e mezzo di euro il Comune li deve pagare alla Asur 13 per acquistare definitivamente l'immobile. Il sindaco si deve impegnare per recuperare altre risorse, altrimenti di che Polo universitario parliamo, solo dell'avvio di una minima parte».
«Eppoi c'è il piano sosta che non poggia su alcuna base - dicono i consiglieri comunali di minoranza – se non si affronta un contenzioso con la Saba Italia Spa, il gestore privato che vanta una convenzione quarantennale con il Comune. Inutile presentare negli incontri d'ascolto 6 o più ipotesi diverse. L'ultima parola spetta sempre alla Saba».
Per Bastiani nessuno parla della possibilità di acquistare i parcheggi, visto che quella convenzione non ha validità perché non è stata fatta alcuna gara nonostante fosse variato il contenuto della convenzione stessa. «Il Comune non affronta l'argomento centrale – dice Bastiani – Se è vero che vogliono togliere le auto da piazza Ventidio Basso per far ammirare meglio le due chiese dei SS Vincenzo e Anastasio e S. Pietro Martire, dove le metteranno quelle auto? La Saba sarà d'accordo nel perdere i posti a
pagamento? Non c'è trasparenza: ancora non sappiamo quanto deve pagare il Comune alla Saba. Non si parla d'arredo urbano. Abbiamo ancora la pista di pattinaggio in piazza Arringo. Eh già non si può spostare in piazza Viola, altrimenti bisogna pagare la Saba per il parcheggio perso».
Il sindaco Castelli all'inizio della legislatura aveva dato alcuni segnali di discontinuità offrendo un'apertura alla minoranza, «poi non se ne è fatto nulla, tutte le nostre proposte vengono regolarmente bocciate», dicono i consiglieri del centrosinistra.
«La nostra non è un'opposizione pregiudiziale – dice Canzian – se nel Prg si privilegerà l'edilizia pubblica convenzionata, un piano straordinario di recupero e valorizzazione del centro storico, un'espansione misurata e sostenibile delle frazioni, l'ipotesi di delocalizzare lo stadio e di ripensare l'intera area come un unicum con quella della Sgl Carbon, saremo disponibili ad un confronto serio per il bene della città.
Non ci vanno “i carri armati di Mussolini” per le politiche sociali: nelle variazioni di bilancio si parla di maggiore spesa per 136 mila euro, in realtà una cifra analoga è stata tolta all'assistenza domiciliare, alle spese per il centro diurno “Il Colibrì”, agli incarichi degli assistenti sociali, alle borse lavoro per i disabili, ai progetti dell'ambito territoriale. Non c'è coerenza tra il dire e il fare».
C'è per Regnicoli una spada di Damocle sulla testa degli ascolani, si chiama bilancio. «Il rischio è del dissesto finanziario – dice Regnicoli – ma nessuno affronta il problema.
Ci sono 9 milioni di euro di minori entrate, ma non pare un problema. Le società partecipate non versano quei milioni di euro che invece in bilancio sono scritti come versati. Nel frattempo secondo noi il valore delle partecipate è in calo. Si è in attesa che qualche privato le acquisti?». Non sono dubbi da niente perché poi gli interessi passivi vengono prelevati dalle tasche dei cittadini. Infine la riconversione della Sgl Carbon.
«E' interessante che imprenditori ascolani come quelli di Restart siano impegnati in questa sfida – dicono i consiglieri d'opposizione - ma sono le istituzioni che devono dettare cosa realizzare nella cornice del Polo scientifico e tecnologico.
E' preoccupante che si parli di polo fieristico invece di puntare su domotica, nanotecnologie, energie rinnovabili e altro per dare impulso ad una imprenditoria locale innovativa e quindi creare nuovi posti di lavoro». Infine non c'è discussione sul rapporto che Ascoli capoluogo deve avere con il territorio.
Oggi è terza per importanza rispetto alla costa con San Benedetto e le sue attrattive e la vallata: deve recuperare un ruolo, ma non è con l'attuale politica del sindaco Castelli che si raggiungerà questo obiettivo.