Acqua bene comune, il Consiglio di Colli dice sì

Acqua bene comune, il Consiglio di Colli dice sì

A favore il gruppo di maggioranza e Straccia (Pd)

idrico integrato come ente pubblico privo di rilevanza economica. Hanno votato a favore il gruppo di maggioranza: Cori, Recchia, Verdecchia, Mestichelli, Cavezzi (Sindaco), Michetti, Giovannini, Baiocchi, Cerasa, Mandozzi. La minoranza del PD: Straccia. La lista per Colli con Verna, Nespeca e Lozzi sono usciti dall'aula al momento del voto.

Ecco il testo della delibera approvata ieri:
IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE

-    L’acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;

-    L’acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell’umanità, il bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi INDISPONIBILE, che appartiene a tutti;

-    Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: l’acqua non può essere di proprietà di nessun, bensì bene condiviso equamente da tutti; l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico;

-    Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero possa raggiungere i tre miliardi. Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme disuguaglianza nell’accesso all’acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest’ultima, a causa di modi di produzione distruttivi dell’ecosistema;

-    La risoluzione del Parlamento Europeo dell’11 marzo 2004 già affermava, al paragrafo 5, “essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno”;

-    La risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni più povere ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti e i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua a livello locale e in modo democratico”;

-    Il 19 Novembre scorso la Camera dei Deputati ha approvato definitivamente l’art. 15 del DL n. 135/09 intitolato “adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” che modifica tra l’altro le regole di affidamento e gestione dei Servizi Idrici cambiando, di fatto, lo status dell’acqua da bene comune a merce;

-    Il provvedimento approvato dal Parlamento prevede la cessazione alla data del 31 dicembre 2011 degli affidamenti diretti (“in-house”) del servizio idrico integrato a società totalmente pubbliche controllate dai Comuni;

-    Pertanto, per effetto di tale Legge, nel giro di due anni l’affidamento dei servizi pubblici locali (gas, trasporto, ecc., …e l’acqua!!!) passerà in mano con affidamenti ultradecennali a “imprenditori o società in qualunque forma costituite” aprendo la strada, di fatto, ad un monopolio privato nelle mani di tre o quattro multinazionali;

Preso atto:

-    della necessità di individuare e fare propri alcuni principi basilari in tema di concezione dell’acqua come “bene comune”;
-    che nel nostro Paese non esiste una legge che stabilisca quali siano i beni a rilevanza economica;

SI IMPEGNA

1.    a costituzionalizzare il diritto all’acqua, attraverso le seguenti azioni:
·    riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il Diritto Umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
·    confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
·    riconoscere anche nel proprio Statuto comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000.

2.    a promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:
·    informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
·    contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili;
·    promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul risparmio idrico, con incentivazione dell’uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l’introduzione dell’impianto idrico duale;
·    informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell’acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche;
·    promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato ne territorio di propria pertinenza;

3.    ad aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” costituitosi di recente nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movementi per l’Acqua sta portando avanti da circa tre anni;

4.    a sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
·    sensibilizzazione all’importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno;
·    propone inoltre di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale;

5.    a sollecitare la Regione Marche a presentare una legge regionale che riconosca il Servizio Idrico come un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e, come tale, non soggetto alla disciplina della concorrenza

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTA la proposta di deliberazione posta all’ordine del giorno;

DELIBERA

DI DICHIARARE l’acqua:
·    un bene comune, essenziale ed insostituibile per la vita di ogni essere vivente;
·    un diritto inviolabile, universale, inalienabile ed indivisibile dell’uomo, che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana.

DI DICHIARARE il Servizio Idrico Integrato un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.

DI TRASMETTERE il presente provvedimento alla Regione Marche, all’AATO 5 della Provincia di Ascoli Piceno e a tutti i Sindaci del suo ambito.