Centrale a Corinaldo, la Regione conferma la “non compatibilità”

Centrale a Corinaldo, la Regione conferma la “non compatibilità”

Esprime parere contrario e non firmerà l’accordo con il Ministero

a Corinaldo. Alla prima conferenza dei servizi, convocata a Roma, la Regione ha espresso la “non compatibilità” con le previsioni del Pear (Piano energetico ambientale regionale). Il funzionario regionale presente al Tavolo ha ribadito la posizione della Regione, ufficializzata con un atto già adottato dalla Giunta, su proposta degli assessori all’Ambiente, Marco Amagliani, e all’Energia, Fabio Badiali. “L’impianto proposto – confermano gli assessori – non risulta progettato con una finalità cogenerativa e prevede una potenza di 870 MWe, decisamente superiore al valore di 100 MWe riportato nel Pear. La Regione, quindi, esprime parere contrario e non sottoscriverà l’intesa con il Ministero”.
L’orientamento della Regione, confermano gli assessori, “è in linea con quello assunto nelle altre vicende relative alla costruzione di impianti che non prevedano l’utilizzo di tecnologie di cogenerazione, come nel caso dei progetti di San Severino Marche e della centrale api di Falconara Marittima di maggior dimensione. Deroghe non verranno concesse per l’investimento che l’Edison intende realizzare a Corinaldo”. La società ha depositato, presso i Ministeri competenti e presso la Regione Marche, il progetto per una centrale termoelettrica da 870 MWe a Corinaldo. Ha chiesto, inoltre, l’autorizzazione per le opere connesse, consistenti in 10 chilometri di metanodotto, che interessa i comuni di Monterado (AN) e Monte Porzio (PU).
Sono previsti anche 17 chilometri di elettrodotto da 380 KV che coinvolgono i comuni di Mondavio, Monte Porzio, Orciano di Pesaro, San Giorgio di Pesaro, Piagge, Cartoceto e Fano (tutti nella provincia di Pesaro e Urbino). Il progetto deve sottostare alla procedura di autorizzazione di competenza del ministero dello Sviluppo Economico, che prevede l’intesa regionale, oltre alla pronuncia di Via (Valutazione di impatto ambientale) e al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), queste ultime di competenza del Ministero. Oggi, a Roma, la Regione ha anticipato che non sottoscriverà, comunque, l’intesa di competenza.