Parco Marino: «Celani calpesta la volontà dei Comuni costieri»

Parco Marino: «Celani calpesta la volontà dei Comuni costieri»

«Si perderebbe la possibilità di realizzare un progetto che guarda al futuro»

«In sostanza - rende noto un comunicato a firma di Gabriele Illuminati, Massimo Rossi, Massimiliano Binari - si chiedeva all’Amministrazione Provinciale di attivarsi presso il Ministero dell’Ambiente affinché nel bilancio dello Stato del 2010 fossero reperite le risorse necessarie per i costi dell’avvio dell’area protetta, in quanto il suo iter si è concluso già dal novembre 2008 con l’approvazione da parte dello stesso Ministero dello “schema definitivo del Decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta”.
Le argomentazioni portate dall’Amministrazione Celani per la bocciatura della mozione risultano fortemente strumentali in quanto; si dice che” visto il lungo periodo intercorso è necessario sentire le amministrazioni comunali interessate, se ritengono ancora valido il progetto”, ciò è assurdo visto che tutti i Comuni costieri (San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima, Massignano, Campofilone, Pedaso e Altidona) hanno appena un anno fa approvato tale progetto con apposite delibere; si dice che” è necessario sentire il parere degli operatori economici e delle associazioni di categoria interessate”, ma sa bene che tutti gli attori del territorio sono stati coinvolti nell’iter istitutivo attraverso partecipate riunione periodiche e hanno dato il loro assenso solo dopo l’accoglimento delle numerose istanze da essi formulate.
In particolare i pescatori del comparto “piccola pesca” hanno dato parere favorevole al Parco Marino ben sapendo che la loro attività sarà consentita ovunque, esclusa la zona A che ha un estensione di 1,5 kq su un totale di 153 (l’1% dell’intera area), così come le vongolare (turbosoffianti) che non potranno pescare solo sulle aree A-B-C per un’estensione di kq 24,5 il 16% dell’area.
L’Amministrazione Celani, contraria al Parco Marino, ha di fatto calpestato la volontà dei Comuni costieri, assumendosi gravi responsabilità, infatti se non adeguatamente supportato il nostro progetto potrebbe rimanere indietro nella graduatoria dei finanziamenti, in quando in Italia oltre alle 29 Aree Marine Protette già istituite ce ne sono altre 14 con procedimenti avanzati, se ciò avvenisse si perderebbe un’occasione unica  per il nostro territorio di un’uscita in avanti dalla crisi.
Si perderebbe la possibilità di realizzare un progetto che guarda al futuro, infatti in esso vedrebbero la luce tecniche e metodi di pesca innovativi, nuove tecniche di navigazione, ma soprattutto si perderebbe l’occasione di ripopolare il nostro mare e ristabilire con esso quel rapporto tra uomo e natura fortemente compromesso in questi anni dall’inquinamento causato dai fiumi, che perderebbero concrete possibilità di finanziamenti per il loro risanamento, e dallo sforzo di pesca che lo ha fortemente impoverito.
Siamo comunque fiduciosi che questo non accadrà, i Comuni, anche con l’apporto dei nostri consiglieri, saranno in grado di portare avanti il Parco Marino nonostante l’inerzia dimostrata dell’Amministrazione Provinciale.
Certo è che, avanti di questo passo - conclude la nota - l’Amministrazione Celani, con questo modo di procedere, darà purtroppo un argomento in più a quanti, oggi in Italia, sostengono l’inutilità delle Province».