"Seppur in modo lieve, crescono le disponibilità della comunità marchigiana.
e Finanze della Regione Marche, per approfondire le criticità legate alle ristrettezze finanziarie che caratterizzano, in modo crescente, l’erogazione dei servizi essenziali a livello territoriale. Hanno preso parte all’iniziativa l’assessore regionale alle Finanze, Pietro Marcolini, la presidente della Provincia di Ancona e dell’Upi Marche, Patrizia Casagrande, il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Piero Celani, l’assessore al Bilancio del Comune di Ancona, Andrea Biekar, il presidente dell’Anci Marche, Mario Andrenacci, l’assessore al Bilancio del Comune di Fano, Riccardo Severi, l’assessore al bilancio del Comune di Pollenza, Andrea Primucci. Presenti anche il sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, il consigliere regionale Marco Lucchetti, il presidente della sezione regionale della Corte dei Conti Giuseppe Ranucci, rappresentanti di comuni e comunità montane delle Marche.
“Comuni, Comunità montane, Province e Regione sono oggi qui – ha detto Marcolini – per esprimere la loro preoccupazione sulla situazione e sulla prospettiva della finanza pubblica, ma soprattutto per cercare linee d’azione comuni. Mentre a livello nazionale s’indicano tappe serrate per l’attuazione del federalismo, gli atti concreti vanno in direzione opposta. E’ il caso della bozza di codice delle autonomie approvata ieri, dove in nome della semplificazione e di una campagna ideologica sui costi della politica assistiamo allo svilimento definitivo delle assemblee elettive comunali e provinciali, con ripercussioni sulla rappresentatività democratica delle istituzioni locali”.
“Si pratica in realtà - aggiunge l’assessore regionale al Bilancio - una sorta di neocentralismo a discapito degli enti locali, dove il modello è quello della legge obiettivo, in cui lo Stato individua poche grandi priorità e prescinde dai livelli territoriali di governo. Un centralismo che mantiene le rigidità del patto di stabilità, imponendo a circa 5mila comuni, sul totale di 8mila, di non poter spendere i soldi che hanno in cassa, il che avrebbe indubitabili effetti positivi sulla crisi in atto. A questo bisogna aggiungere che sempre più frequentemente ai comuni vengono attribuite nuove funzioni senza copertura finanziaria, come nel caso dell’antisismica. Il quadro è aggravato dall’impennata del debito pubblico che raggiungerà, secondo le previsioni, il 117% del Pil nel 2010 e per onorare il quale siamo arrivati a spendere annualmente circa70 miliardi”. Un contesto difficile, quindi, quello tratteggiato da Marcolini, che si ripercuote negativamente sulla filiera istituzionale a causa del taglio dell’Ici, che non viene reintegrato dallo Stato ai Comuni, dei tagli al fondo sociale, a quello delle politiche giovanili, alle risorse per la banda larga e al patto per la salute, per il quale le Regioni hanno espresso soddisfazione solo perché si è giunti ad una decurtazione di risorse sensibilmente inferiore a quanto inizialmente proposto dal Governo. L’assessore ha, poi, parlato dello sforzo di contenimento della spesa effettuato a livello regionale, che ha consentito di liberare risorse per contrastare la crisi e riorientare lo sviluppo locale. “Il debito contratto della Regione Marche - ha detto - passa dai 1070 mln del 2004 ai 714 del 2010 grazie ad un’azione costante di contrasto all’evasione, di riduzione delle spese di 1-1,7 milioni l’anno per consulenze, di sana gestione del turn over e di riduzione del numero dei dirigenti. Ciò ha reso possibile, anche per il prossimo anno, l’aumento, seppur lieve, delle risorse a disposizione della comunità marchigiana”. In questo quadro, infatti, aumentano anche le risorse per gli enti locali, seppure non in modo da sopperire ai tagli statali, si accelerano i pagamenti verso terzi a 90-120 giorni come nella pratica commerciale privata e vengono orientate le politiche pubbliche verso il secondo pilastro di sviluppo costituito da turismo, cultura, ambiente. Settore quest’ultimo che, sulla scorta della green economy, può dare risposte occupazionali positive. L’assemblea degli amministratori ha, infine, adottato su proposta dell’assessore, un ordine del giorno che sarà presentato ai parlamentari marchigiani, nel quale s’individuano i problemi più urgenti: “le politiche sociali e della salute, la spesa per investimenti, che va tolta dal patto di stabilità, i trasferimenti del fondo aree sottoutilizzate, sono - secondo Marcolini - i versanti che evidenziano le maggiori criticità e rispetto ai quali chiediamo un intervento immediato”.