Processo breve, Del Zompo: vergogna

Processo breve, Del Zompo: vergogna

«Ennesima legge ad personam, dove la persona è solo e sempre una: il premier Berlusconi»

presunta riforma della giustizia dando il via al processo breve, che non superi i 6 anni per i tre gradi di giudizio. Come al solito si fa leva su una legittima aspettativa dei cittadini per avere giustizia  in un tempo ragionevole, per far passare l’ennesima legge ad personam, dove la persona è solo e sempre una: il premier Berlusconi.
E nessuno si indigna più, sembra di essere fuori posto e fuori tempo se si ribadisce per l’ennesima volta che questa è come sempre una scappatoia per neutralizzare i processi di Berlusconi, a neanche un mese dalla bocciatura del Lodo Alfano da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. Si diventa noiosi, come vuole il qualunquismo dell’imprenditore Della Valle, che in un dibattito televisivo ha detto che dei processi di Berlusconi alla gente non gliene importa niente, ha altro da pensare per far quadrare il bilancio familiare... Come se non ci fosse relazione fra le due cose.
La scaletta delle priorità del Paese dettata dalle esigenze giudiziarie del premier, il parlamento svuotato delle sue prerogative con leggi vagliate a colpi di voti di fiducia, i continui attacchi alla magistratura e all’informazione indipendente…la volgarità nelle parole e nella sostanza verso gli avversari politici, i “coglioni” che non votano da una certa parte.
Come si può pensare di risolvere la crisi economica in maniera seria se non si affronta il nodo della selezione della classe dirigente? Da quella imprenditoriale, a quella politica, da quella manageriale a quella delle università? Se non si capisce che non trovare mai la persona giusta al posto giusto dipende anche da questa corruzione di fondo, dell’animo prima ancora che del portafoglio, che porta ai vertici la mediocrità che non dà fastidio, che accetta supina i voleri, le voglie del capo, perché conviene, perché poi se ne hanno vantaggi e premi, e le persone, i giovani, le donne, meritevoli ma senza una adeguata raccomandazione a tenere il palo.
Berlusconi non è “il male”, è un concentrato di tutti i difetti e pregi di questa mediocrità, la furbizia, la difesa a oltranza dei propri interessi, la menzogna senza pudore, la sazietà dei propri istinti senza andare troppo per il sottile, perché così va il mondo: homo homini lupus, il più forte prevale sul più debole.
Quando Berlusconi finirà la sua parabola politica, e prima o poi succederà, non finirà il berlusconismo, la continua erosione dei limiti, lo spostare l’asticella sempre più su che ci ha reso un popolo di inermi, di indifferenti, incapaci di indignazione, privi del senso della decenza.
Il “compagno” Fini, che pure ci fa sperare di tanto in tanto in una destra moderna, con la quale giocare il gioco delle parti, ha accettato il compromesso, il Partito Democratico fa i distinguo, io sono orgogliosa della posizione dell’Italia dei Valori, che non è disposta a parlare di alcunché se i termini della proposta sono quelli prospettati. Sarò un’ingenua, una idealista, ma almeno mi sento viva…e mi vergogno un po’ di meno».