Lo ha fatto ancora, questo gesto tenace di civiltà, per ribadire che la villa liberty e l’area verde che costituiscono la zona dell’ormai famigerato “comparto Firenze” costituiscono un bene cittadino che deve essere riqualificato e destinato a fini sociali e aggregativi e non invece sacrificato agli interessi lucrativi dell’edilizia privata.
La villa in questione, con una valenza storico-architettonica resa ancora più importante perché all’interno di un’area verde, rappresenta la possibilità di estendere un’idea di città anche al quartiere Luciani, salvandolo da un’idea progettuale tipica delle aree periferiche. Passati i tempi delle grandi speculazioni che devastarono i centri delle nostre più belle città, oggi nessuna amministrazione se non quella di Ascoli avallerebbe un tale progetto.
Con Parracciani hanno manifestato diversi esponenti di associazioni ambientaliste e cittadine, unite allo scopo di scongiurare l’ennesimo piano di cementificazione che mortifica le bellezze architettoniche e l’armonia urbanistica di Ascoli Piceno.
L’iniziativa si è svolta nella totale assenza dei partiti, soprattutto dei partiti di sinistra i quali amano tuttavia eleggersi a paladini del bene comune.
L’assenza dei rappresentanti della “politica” ha evidenziato meglio quanto forti siano gli interessi attorno alla realizzazione del progetto edilizio di via Firenze e quanto trasversali e incrociati i connubi tra iniziativa dei privati e sostegno elettorale.
Per impedire la distruzione di un’altra oasi di verde in città saranno organizzate nuove iniziative finalizzate a coinvolgere e a mobilitare il maggior numero possibile di cittadini, perché proprio i cittadini ascolani e in particolare quelli residenti in Piazza Immacolata pagheranno il prezzo maggiore dello stravolgimento edilizio e urbanistico della zona.
Ancora Viva Luigi Parracciani!