Entro il 2010 sarà redatto un dossier su tutte le cause di infiltrazioni mafiose nelle Marche
associazioni, nomi e numeri contro le mafie” per la provincia di Ascoli Piceno. Alla presenza di circa 80 partecipanti, con l'intervento della direttrice nazionale Gabriella Stramaccioni e di Francesca Rispoli, responsabile Libera Formazione Roma che hanno illustrato il costante impegno dell’associazione nel voler costruire un percorso verso la giustizia sociale.
Molto interessante il dibattito incentrato sui danni che l'infiltrazione mafiosa potrebbe provocare in un territorio in crisi come quello del Piceno. Molti gli interventi di persone comuni che portando le proprie esperienze hanno rimarcato di come sia necessario anche nella nostra realtà indirizzare la coscienza sociale verso la legalità, il rispetto delle regole e dei diritti fondamentali delle persone.
«E' necessario partire dalle giovani generazioni - dice la neo eletta coordinatrice Paola Senesi - ed è per questo che Libera anche quest'anno propone il bando di concorso 'Regoliamoci', aperto a tutti i livelli scolastici e che avrà come tema la nostra Costituzione».
Il coordinamento, guidato appunto dalla Senesi, si propone inoltre di redigere entro l'anno 2010 un dossier su tutte le cause di infiltrazioni mafiose nelle Marche e sviluppare iniziative per la formazione degli educatori, siano essi insegnanti o volontari delle associazioni, affinchè si possa insegnare ai nostri figli i valori per una società più giusta che come dice Don Ciotti, fondatore di Libera, altro non sono che la normalità del bene ed il coraggio.
«Ci auguriamo vivamente - aggiunge la coordinatrice - che tale evento sia solo il primo di un lungo percorso in cui emerga nella cittadinanza un impegno attivo teso alla responsabilità, alla coesione sociale ed alla volontà di essere attori principali nella lotta ad ogni forma di criminalità.
Dalla denuncia alla confisca, dall’indifferenza all’educazione, in un tragitto in cui saranno coinvolti i più ed i meno giovani insieme alle associazioni della vallata al fine di crescere con il dovere morale della legalità, libera da ogni violenza che vada oltre ogni sopruso e discriminazione».