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Referendum in Irlanda sull'Europa, paura per il No
Nel 2008 gli irlandesi bocciarono il quesito col 53%
Ricordiamo che tale Trattato era stato rigettato dalla popolazione irlandese nel referendum svoltosi il 12 giugno del 2008 con una maggioranza del 53%.
Secondo un sondaggio pubblicato qualche settimana fa dal quotidiano Irish Times gli irlandesi intenzionati ad approvarlo sono solamente il 46% mentre gli indecisi e quelli propensi al no sfiorano,insieme,il 54%. Il Trattato risulta essenziale per lo sviluppo politico futuro dell’Unione Europea e per garantire un migliore funzionamento istituzionale di un complesso organismo che in pochi anni è passato da 15 a 27 membri. A favore del referendum sono schierati tutti i partiti politici al governo ma anche dell’opposizione ad eccezione del partito SinnFein di Gerry Adams. Contro il Trattato sono i movimenti Libertas di Declan Ganley e COIR che fa capo a Richard Greene.Molti irlandesi,propensi al no,temono che una maggiore influenza di Bruxelles nel loro Parlamento,possa portare alla legalizzazione dell’aborto,alla liberalizzazione dei divorzi,a maggiori impegni militari, ad aumenti delle tasse. Per quanti si battono per il “si”,un referendum negativo comporterebbe una crisi per l’Europa tutta e l’apocalisse per l’Irlanda ove il tasso di disoccupazione,specialmente tra i giovani, è considerevolmente aumentato in questi ultimi mesi. Anche la Chiesa Cattolica invita gli irlandesi a recarsi a votare ma senza dare indicazioni. “E’ nostro dovere andare a votare e farlo con consapevolezza – ha dichiarato il portavoce della Conferenza episcopale irlandese aggiungendo – per il bene di tutti i cittadini irlandesi e per la nostra comunità abbiamo la responsabilità di far sentire la nostra voce per determinare il tipo d’Europa che vogliamo”.
Il Premier svedese Reinfeldt – il cui Paese detiene fino a fine anno la Presidenza UE – ha detto qualche giorno fa che in caso di seconda bocciatura in Irlanda, l’Unione Europea non ha un “piano B” e che si continuerà a fare riferimento al Trattato di Nizza ritenuto da tutti superato per gestire una UE a 27 membri. In ansia anche il riconfermato presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso in quanto un risultato negativo del referendum potrebbe dar luogo alla necessità di un candidato più prestigioso.
Secondo opinionisti politici dell’ultima ora,questa volta il Trattato di Lisbona avrebbe buone possibilità di essere approvato dagli Irlandesi anche se con una stretta maggioranza.