Riparto Fondo unico, Amagliani non firma

Riparto Fondo unico, Amagliani non firma

“Un gesto forte per oppormi ad una politica folle che continua ad umiliare i cittadini”

sociali - viene ripartito annualmente alle Regioni che trasferiscono ai comuni una importante disponibilità finanziaria da utilizzare per incrementare, qualitativamente e quantitativamente, la rete dei servizi sociali in base al Piano sociale regionale.
I tagli, aumentati con la recente finanziaria, sono iniziati nel 2008 con una riduzione di circa 300 milioni rispetto all’anno precedente. Tale fondo è stato pesantemente ridotto dal decreto di riparto di quest’anno che lo limita a 518.226.539,00 euro.
Le conseguenze per le Marche sono nefaste: se nel 2007 ricevevano dallo Stato 24.914.505,11 di euro di fondo sociale, nel 2008 l’importo si è ridotto a 17.562.813,36 di euro, per arrivare quest’anno a 13.864.726,00 di euro. Un taglio di quasi il 50% operato nel giro di due anni. Un atto che avrà ripercussioni violentissime sulla tenuta del sistema sociale del paese e della nostra regione specie in una fase di crisi occupazionale come quella che stiamo attraversando. La recente finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri prevede altri tagli per il 2010: i 518.226.539,00 di euro di quest’anno si ridurranno infatti a poco più di 100 milioni di euro per scomparire del tutto l’anno successivo.
Una situazione più volte denunciata dalle Regioni (comprese quelle di centro destra) al punto da far chiedere al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il blocco delle riunioni fino a che lo stesso Presidente del Consiglio non avesse dato rassicurazioni sul reintegro della somma tagliata del fondo unico sociale, ma anche sulla prosecuzione del trasferimento alle Regioni del fondo per la non autosufficienza (altro ingiustificabile taglio al sistema sociale).
Vista la totale sordità di questo governo, ho ritenuto di lanciare un messaggio forte in occasione della riunione della commissione degli assessori regionali alle politiche sociali che si è tenuta ieri, 23 settembre. Mi sono rifiutato, unica regione a farlo, di accordare l’intesa col governo sul decreto di riparto del fondo unico di quest’anno. Un gesto deciso per oppormi ad una politica folle che continua ad umiliare i cittadini che vivono in situazioni di disagio togliendo loro quel poco che avevano avuto a disposizione in questi ultimi anni.
Una situazione allucinante come il modo di governare di questa maggioranza, specie quando si tratta di interventi a tutela e garanzia dei diritti dei più deboli; decisioni vergognose di un governo che taglia da una parte lasciando inalterati i privilegi dei più forti, di coloro che hanno provocato la crisi che stiamo attraversando».