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Centrosinistra contro Castelli: poche idee, Ascoli al collasso
«Quali sono le linee di indirizzo, i progetti su cui si vuole puntare per questa città?»
redatto dal sindaco Castelli. «Esso - danno sapere in un comunicato - certifica l’inconsistenza programmatica, la mancanza di idee chiare e concrete su quanto c’è da fare per ridare fiato ad una città al collasso.
E’ un documento che nella sua vaghezza può essere applicato a qualunque città, da Canicattì a Verbania. Dove sono i problemi di Ascoli? Quali sono le linee di indirizzo, i progetti su cui si vuole puntare per questa città? Programmi importanti con cui subito si potrebbe rilanciare l’attività amministrativa ( Polo Universitario, SGL-Carbon, Cultura, Turismo) sono appena indicati come in una lista della spesa, senza neanche una indicazione di indirizzo su come si intende promuoverli.
Non si tenta minimamente una analisi economica e sociale della città, ma solo un insieme di considerazioni teoriche su ciò che dovrebbe essere il buon governo di una qualsiasi città. Buoni e generici propositi. Sono pagine che sembrano essere state scritte da chi poco conosce la realtà ascolana e parla in termini inevitabilmente generici. Ma davvero possiamo pensare, ad es., che solo “la laboriosità e l’onestà” siano le risorse della nostra città?
Non vi è una sola riga di analisi dell’esistente, quando qualunque documento programmatico prevede all’inizio, oltre alla definizione dei tempi di realizzazione, un esame della situazione da cui si parte per realizzare il progetto. Forse il timore è che solo il minimo riferimento ai 10 anni trascorsi, avrebbe inevitabilmente messo in luce il fallimento dell’ amministrazione passata di cui fanno parte molti assessori attuali e di cui Castelli è stato un convinto sostenitore.
Al quadro desolante dei dati sull’occupazione non si offre alcuna prospettiva, se non un commento scarno in un agghiacciante politichese: “…nasce l'esigenza di riadattare i paradigmi di gestione dei rapporti economici, istituzionali e sociali in maniera tale da ottimizzare l'utilizzo delle risorse impegnate nel sistema economico della nostra città.” Siamo esterrefatti! Nel documento si insiste su “trasparenza” e “partecipazione”.
Sulla trasparenza abbiamo già sperimentato la distanza tra le parole e i fatti: l’accesso ai documenti per i Consiglieri reso difficoltoso da un sito ancora semivuoto; informazioni sull’attività amministrativa non comunicate affatto alle Commissioni che vengono a conoscenza dei fatti dai giornali (pensiamo al dibattito sul ruolo del Teatro V. Basso); la mancanza di una sede per le riunioni dei gruppi consiliari; il “nodo” Gibellieri su cui tutta l’opposizione ha chiesto chiarezza al Presidente Trenta e al Sindaco.
Per quanto riguarda la partecipazione nel documento se ne parla solo come un bel proposito con poche frasi che sembrano copiate da altri programmi. Certamente l’istituzione dei Comitati di Quartiere doveva essere almeno assunto come impegno: su questo presenteremo comunque a breve un ordine del giorno.
In definitiva, Castelli, purtroppo, in queste prime fasi è in perfetta continuità con Celani (quello passato e quello attuale!): tanti annunci, tante promesse, tante amicizie vere o millantate, molta superficialità. Ciononostante, noi cercheremo di svolgere il nostro ruolo di opposizione con grande fermezza, responsabilità e trasparenza, pur disponibili al confronto e a dare il nostro contributo nell’interesse esclusivo della città».
I Capigruppo Consiliari Partito Democratico - Stefano Corradetti La Primavera di Ascoli - Silvia Parlamenti Italia dei Valori - Vincenzo Pietracci