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Spacca: il rilancio del Piceno richiede intese con Roma
"È grave che da parte del governo non ci siano iniziative a sostegno dello sviluppo"
“In questo momento tutti i lavoratori marchigiani sono in sicurezza, sotto il profilo della salvaguardia del reddito – ha chiarito il presidente, durante l’incontro che si è svolto nella Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani – Quello che preoccupa è il rientro nelle fabbriche.
È necessario, perciò, rilanciare l’attività economica sul territorio, sia con i fondi di garanzia a sostegno degli investimenti delle imprese, sia con accordi di programma con il governo centrale, attraverso i quali creare nuova imprenditorialità e nuova occupazione”. Il rilancio del Piceno, ha ribadito Spacca, “richiede intese con Roma. Purtroppo, dopo 10 mesi di interventi e di pressioni sul ministero dello Sviluppo Economico, ancora non siamo giunti a una conclusione. Il governo, contrariamente alla Regione, non ha risorse necessarie per sostenere gli accordi di programma; dovremo quindi contare solo sulle nostere forze. È grave che da parte del governo non ci siano iniziative a sostegno dello sviluppo della nuova imprenditorialità”.
Spacca ha anticipato che nelle prossime settimane verrà sottoscritto un’intesa con la Bei (Banca europea per gli investimenti) attraverso la quale saranno disponibili cento milioni di euro per rilanciare l’occupazione e sostenere gli investimenti degli enti locali. I fondi verranno aggiudicati, con un bando, alle banche, che dovranno raddoppiare l’importo, con un effetto moltiplicatore, sul territorio, di 200 milioni di euro. Il presidente ha auspicato che il Consiglio regionale aperto sulla crisi, della prossima settimana, “oltre a valutare i risultati delle misure adottate per tutelare il lavoro, consenta di creare una convergenza tra forze consiliari per rilanciare le prospettive future attraverso l’adozione di misure concrete anche da parte Governo centrale”.
Nel suo intervento l’assessore Badiali ha sottolineato come ad Ascoli la crisi morda ancora di più perché “la Cassa del mezzogiorno ha portato imprese che non sono radicate sul territorio, ma aziende che hanno usufruito di finanziamenti automatici. In questo momento di difficoltà, le loro analisi si basano unicamente su parametri economici. È necessario, pertanto reindustrializzare la nostra regione, puntando su una imprenditoria locale che può facilmente crescere con gli accordi di programma che chiediamo al governo di siglare”.