Capriotti, vasca di colmata realizzata dal Genio civile

Capriotti, vasca di colmata realizzata dal Genio civile

Questo avvalora l’ipotesi dell’abbattimento dell’attuale muro paraonde, che si trova sul molo nord

Quando abbiamo fatto l’ultimo escavo della sabbia dall’imboccatura del porto, nel 2008, nella vasca è finito il materiale non compatibile con il ripascimento. Il materiale non era compatibile proprio perché ricco di “limo”, cioè materiale non sabbioso, ma argilloso».
«Quando è stato deciso l’escavo del porto di Senigallia, il Genio Civile ha ritenuto di utilizzare la vasca di colmata di San Benedetto per conferirvi il materiale. A tal fine è stata indetta una conferenza dei servizi presso la Regione Marche, alla quale erano presenti la Regione stessa, il Comune di Senigallia, il Comune di San Benedetto, la Capitaneria di Porto di San Benedetto, la Capitaneria di Senigallia, l’ARPAM, il Genio Civile di Ancona. Durante questa riunione sono state evidenziate tutte le possibili criticità, e predisposti tutti i provvedimenti per evitare problemi relativi all’inquinamento ambientale. L’ARPAM, naturalmente, non ha atteso i riscontri “scientifici” di privati cittadini che oggi polemizzano, ma ha analizzato con propri uomini e mezzi le sabbie prelevate a Senigallia, dichiarandole materiale compatibile al conferimento nella cassa di colmata, e non “rifiuto speciale”».
«Si ricorderà senz’altro che la cassa di colmata è stata impermeabilizzata con tre teli di materiali speciali. La superficie della cassa, quando sarà piena di materiali sabbiosi, verrà coperta con del materiale di cava e poi solidificata. Questo, secondo i progetti del Genio Civile, e non su mie idee o proposte, corrisponde all’inizio della costruzione della banchina del terzo braccio del porto di San Benedetto.
Sul lato esterno della cassa di colmata, quello verso il mare aperto, verrà innalzata una protezione con scogli naturali, che proteggerà la vasca stessa dalle mareggiate. Questo avvalora l’ipotesi dell’abbattimento dell’attuale muro paraonde, che si trova sul molo nord. Si realizzerebbe una banchina dalle dimensioni quasi triplicate, e uno spazio enorme da utilizzare per gli scopi più diversi».