Cantieri aperti, la politica dal basso per cambiare

Cantieri aperti, la politica dal basso per cambiare

Rossi: non un generico richiamo al'unità della sinistra, ma ricostruzione di una nuova politica

al quale sono intervenuti Pierluigi Sullo (giornalista, direttore del settimanale “Carta”) e Giulio Marcon (esperto di sviluppo sostenibile e inventore della campagna “Sbilanciamoci”). Il dibattito si è aperto con una serie di interrogativi ‘come non disperdere il percorso e le progettualità già avviate negli anni di amministrazione provinciale Rossi?’, ‘quali soluzioni per far sì che il progetto diventi il fine della politica e non una mera appendice?’, ‘ come ripensare la politica stessa ormai divenuta mero strumento per manovrare la società dalla stanza dei bottoni?’.
“Di sicuro – ha asserito Massimo Rossi – non si può ripartire da un generico richiamo all’unità della sinistra. Piuttosto credo sia il caso di proporre un lavoro di ricostruzione di un progetto nuovo di politica che possa essere ricollocato attraverso un lavoro da sviluppare attraverso le potenzialità presenti nella società coadiuvate dalle realtà politico-istituzionali. Si fa sempre più forte l’esigenza di costruire uno spazio comune, un CENTO PERSONE A PARLARE DI POLITICAmovimento nell’ambito del quale continuare a condividere principi che dovremo scrivere su carta”.
Una possibile proposta espressa dall’Associazione PICENO AL MASSIMO per bocca di Olimpia Gobbi “può consistere nella creazione di un laboratorio in cui attivare progettualità di ampio respiro studiate insieme e finalizzate alla realizzazione di progetti di sviluppo locale inerenti tre tematiche principali: cultura, nuova economia e welfare sociale innovativo”.
Anche il giornalista Pierluigi Sullo ha ammesso di credere in questa idea dei “cantieri aperti intesi come luoghi nei quali la sapienza locale può essere messa in condivisione e si possa ripensare a metodi alternativi di fare politica”.
Non ultimo Giulio Marcon ha sottolineato la necessità di creare un paradigma di politica locale fondato sull’elemento della partecipazione che dia il proprio apporto innovativo rispetto ad un modello ormai obsoleto di politica.
“Questo nuovo modello – ha affermato Marcon - necessita mettere in comune partecipazione, economia e sviluppo locale al fine di creare una idea nuova di politica. Il lavoro iniziato da PICENO AL MASSIMO che mette in relazione mondo delle associazioni e partiti politici è un percorso determinante per risolvere il problema dell’autoreferenzialità della politica. In questo contesto tutti dovrebbero fare un passo indietro e costruire insieme procedure, forme, regole da condividere in uno spazio pubblico di una politica che parta dal basso. Per esprimere l’idea che c’è una politica che si costruisce insieme è necessario rideclinare il rapporto tra mezzi e fini della politica”.
Il convegno-seminario proseguirà nella giornata di oggi, 18 luglio, sempre nel giardino comunale di Grottammare a partire dalle ore 16 con il proseguo dei tavoli di lavoro già iniziati nella serata di ieri, inerenti tre campi tematici Pensiero critico, cultura, innovazione, Nuova economia e futuro di qualità, Solidarietà e welfare innovativo.
Alle ore 18 si terrà un nuovo incontro assembleare in cui verrà fatto il punto della situazione sulle proposte elaborate nei singoli gruppi e ricondivise con tutti i partecipanti del convegno. L’iniziativa terminerà con una cena a buffet con i prodotti tipici della Filiera Corta (il costo delle cene è di 16 €) .