«E' il prosieguo dei numerosi e qualificati progetti della precedente amministrazione l'obiettivo che ci proponiamo di raggiungere nel mandato che oggi si avvia. Sarà forte altresì la nostra opposizione ad iniziative e interventi che possano pregiudicare lo sviluppo qualitativo del territorio o danneggiare la comunità locale.
Sono quindi i contenuti quelli che ci interessano innanzitutto, ma dobbiamo denunciare una grave irregolarità che segna molto negativamente l'insediamento del presidente Piero Celani. Contrariamente a quanto stabilisce letteralmente il Testo Unico degli enti locali all'articolo 46: " ... il presidente della Provincia nomina i componenti della giunta ... e ne dà comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alle elezioni ... ", Celani per sua esplicita dichiarazione non ha nominato la giunta e ha comunicato nella prima seduta solo i nomi di coloro che intende nominare.
Non può sfuggire ad alcuno che si tratta di una cosa ben diversa da quanto stabilito dal legislatore. Non si tratta solo di un vizio formale, ma di una grave scorrettezza istituzionale e politica. Infatti se il parlamento ha stabilito che la nomina avvenga prima dell'insediamento consiliare è perché s'intendeva evitare che beghe o problematiche di "potere" privassero a lungo l'ente e la comunità locale delle piene funzioni amministrative.
Da un punto di vista politico le difficoltà di composizione della giunta, che ne determinano lo slittamento della sua formazione oltre i termini di legge, non promettono nulla di buono in relazione alla qualità dell'esecutivo. Appare chiaro, infatti, che i criteri di nomina non sono legati alle competenze delle persone ma soltanto al "peso" dei singoli partiti, correnti o raggruppamenti.
Celani in questo senso è riuscito a far peggio del suo collega di partito Castelli che in Comune, pur non riuscendo ad attribuire le deleghe amministrative, ha perlomeno nominato con decreto gli assessori che lo hanno sottoscritto in bianco nella sala della Ragione.
Va ricordato che l'amministrazione Rossi non solo aveva nominato e delegato con largo anticipo gli assessori, ma li aveva comunicati al Consiglio e alla stampa con tanto di curricula che ne attestavano la competenza specifica rispetto alla delega assegnata.
Ciò che appare più paradossale è che Celani deve vedersela con due gruppi consiliari, mentre il presidente Rossi, a suo tempo, dovette concordare la scelta con ben 14 segretari di partito, 7 dell'Ascolano e 7 del Fermano.
Il colmo è che la positiva indicazione del presidente del consiglio eletto, Armando Falcioni, scaturisce in realtà non dalle sue riconosciute qualità di equilibrio e competenza, ma dal fatto che, come tutti sanno, il Map ha ottenuto solo due assessori invece dei tre rivendicati, pertanto lo stesso Falcioni, che abbiamo votato, è rimasto fuori dalla giunta!
Poiché non ci è stato consentito di esprimere tali considerazioni e critiche nell'ambito del Consiglio, data la sua frettolosa chiusura, non mancheremo di contestare la situazione descritta in tutte le sedi istituzionali e politiche competenti affinché venga tempestivamente sanata l'irregolarità e soprattutto che la comunità locale e i rappresentati politici abbiano i dovuti interlocutori in grado di assumersi le responsabilità di governo del territorio».
I consiglieri provinciali
Massimo Rossi
Massimiliano Binari
Gabriele Illuminati