Piceno al Massimo: ricostruire dal basso il centrosinistra

Piceno al Massimo: ricostruire dal basso il centrosinistra

«In politica ci siano più volontari e meno professionisti»

condivisa tra me, Olimpia e gli altri dell'associazione "Piceno al Massimo" (alla quale, in coerenza con il recente appello generalizzato all'adesione, mi sono iscritto lunedì scorso), per i contenuti che ribadisce, meriti la massima diffusione e un'ampia discussione collettiva».
Ecco il testo della lettera
«Non è sulle analisi che vogliamo tornare, così documentate e lucide da non lasciare spazi d’ombra su quanto è accaduto nel centro sinistra portandolo alla duplice sconfitta elettorale del giugno 2009 ad Ascoli città ed in provincia.
E’ invece lo sguardo di prospettiva, il come dar vita ad un nuovo inizio partendo dal patrimonio di passione e partecipazione presente sul territorio ciò che muove noi tutti.
Quella stessa urgenza di futuro - e non certo di fratture e personalismi - che ha dato impulso alla scelta di riproporre la candidatura di Massimo Rossi, allorché le segreterie di partito (Pd, Idv, Verdi, Ps, Dc) avevano deciso di interrompere l’esperienza amministrativa provinciale da lui coordinata e guidata.
Nel corso di un lungo e trasparente dibattito pubblico ci si è interrogati infatti sulla opportunità di ritirarsi in buon ordine .
Da quel dibattito uscì la convinzione che ciò avrebbe stroncato, forse per decenni, la possibilità di costruire cambiamento nel Piceno; avrebbe trasformato in embrioni senza forza di vivere i numerosi progetti tesi a realizzare un territorio solidale, innovativo, capace di tutelare e valorizzare i suoi beni comuni, ambientali, storico- artistici e paesaggistici, di sostenere nuovi settori produttivi, di dare ruolo attivo alla ricerca, al pensiero critico, ai saperi. Futuro sostenibile e partecipazione sarebbero apparsi utopie da abbandonare, esperienze da archiviare.
Per impedire tale desertificazione risultò dunque naturale e necessario dar vita all’associazione “Piceno al massimo”, alla vasta animazione territoriale che ne è seguita, a due liste civiche che, insieme a quelle di Sinistra per Rossi e di Rifondazione- PdCI, hanno interagito in maniera intensa con i cittadini di tutti e trentatrè i comuni della Provincia, creando una straordinaria mobilitazione di persone, socializzando e dibattendo appunto quei contenuti e quei metodi senza i quali non ha alcun senso il richiamo all’unità della sinistra; senza i quali, anzi, in tempi come questi, non si può distinguere la destra dalla sinistra. Contenuti e metodi che, crediamo, possano rinnovare la realtà locale e che per questo continueranno ad essere il centro del nostro impegno.
Con tale prospettiva numerosi cittadini provenienti dall’ intero territorio provinciale si stanno iscrivendo all’associazione “Piceno al massimo” perchè diventi un vero e proprio movimento, aperto a tutti coloro che, indipendentemente dall’adesione o meno ad un partito politico del centro sinistra o altra associazione, condividano i contenuti e le modalità della “buona politica”.
Sull’esempio dell’esperienza di “Solidarietà e Partecipazione” di Grottammare, “Piceno al Massimo” accoglierà l’adesione di tutti quelli che si riconoscano nei contenuti dello statuto e in una carta dei principi, degli intenti e delle regole di funzionamento che costruiremo insieme. Sarà un’associazione inclusiva, di confronto e di elaborazione comune fra persone, con o senza tessera di partito, che a titolo individuale ed in modo paritario si incontreranno per approfondire temi e problemi, per condividere soluzioni, attività, proposte, azioni.
Perché anche noi, come voi, pensiamo che il futuro del centrosinistra debba essere ricostruito dal basso: con una partecipazione estesa, nella convinzione che la politica non appartenga in esclusiva ai partiti o alle istituzioni ed il ruolo politico dei cittadini non si esaurisca nell’espressione del voto in occasione della consultazione elettorale; con una contaminazione continua fra mondi, linguaggi ed appartenenze, non più vissute come recinti e steccati, ma come opportunità e ricchezza; con il ritorno della politica alla sua dimensione pubblica, perché alle linee definite da pochi ed imposte ai molti, agli accordi fatti nel chiuso delle segreterie, agli slogan e ad una comunicazione spesso demagogica e strumentale si sostituiscano decisioni nate dalla conoscenza dei problemi, dal dibattito fra il maggior numero possibile di persone unite da legami di fiducia, capaci di dialogo e di positivo conflitto, responsabile e costruttivo, per la ricerca del bene comune.
Crediamo inoltre nel valore della gratuità: non c’è nuova politica senza riscoperta del valore del dono. Dono del proprio tempo e delle proprie competenze; i personalismi propri della politica malintesa, quella che produce e persegue strategie di potere, sostituiscono il calcolo alla passione e ne fanno il tratto distintivo della “professione” politica. Il calcolo persegue per lo più l’utile e non il bene comune. Per questo riteniamo opportuno che in politica ci siano più volontari e meno professionisti.
Infine la centralità del progetto: sono i contenuti (e non le bandiere) che ci interessano e ci uniscono: il nostro “luogo” di coesione e d’ impegno è che cosa fare per il benessere psicologico, economico e sociale di chi vive nel territorio e come farlo.
Ed appunto sui contenuti siamo di nuovo al lavoro.
Il 17 ed il 18 luglio a Grottammare le associazioni, i produttori, gli agricoltori biologici, gli operatori turistici, i ricercatori, gli insegnati, gli artisti, i giovani, gli amministratori locali attivamente coinvolti in percorsi nati all’interno del progetto avviato dalla precedente amministrazione provinciale, si incontreranno per promuovere e coordinare attività comuni.
Saranno tre i campi tematici (1. Pensiero critico, cultura ed innovazione;2. Nuova economia e futuro di qualità; 3. Solidarietà e welfare innovativo) al centro del seminario e dei tavoli che definiranno come integrare le esperienze in atto per dare loro una prospettiva di ulteriore sviluppo.
Cercheremo di farlo mettendoci in relazione con progettualità esterne al nostro territorio, impegnate nella direzione della buona politica nel quadro di economie sostenibili e di qualità. Non a caso, già nell’incontro di Grottammare, saranno presenti persone impegnate in esperienze di riferimento nazionale, quali, ad esempio, Pierluigi Sullo, giornalista e direttore del settimanale “Carta”, Paolo Cacciari, gia parlamentare ed assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Andrea Morniroli, promotore di “Cantieri Sociali” e già consulente del Ministero della solidarietà sociale.
Da ciò e dal vostro straordinario lavoro emerge con chiarezza che esistono, in Ascoli città e nella provincia, le energie per fare del Piceno un interessante laboratorio di futuro di qualità e di buona politica. E molto è già in campo.
Colleghiamoci, dunque; progettiamo e sperimentiamo insieme, città capoluogo e territorio provinciale, per trasformare in positiva occasione di cambiamento la traumatica esperienza che insieme ci siamo trovati a vivere.
Noi di “Piceno al massimo” siamo pronti ad investire il prezioso patrimonio di passioni, competenze e speranza cresciuto in questi anni in un nuovo, comune progetto».