/«I Giovani democratici coprivano i manifesti di Canzian»
«I Giovani democratici coprivano i manifesti di Canzian»
«Mentre si adoperavano ansiosamente per laffissione dei manifesti di Mandozzi»
strategia berlusconiana del dire e poi smentire. Penso di no. Piuttosto credo che dimentichino troppo presto gli accadimenti.
In una nota di ieri si sono dichiarati al di sopra delle faide interne al PD. Tale estraneità, manifestata da tante belle parole sarebbe anche credibile, se non fosse che, chi ha vissuto i fatti in prima persona, sa che non è esattamente così.
I GD affermano di aver partecipato alla campagna elettorale di Antonio Canzian offrendo un contributo cospicuo in termini di voti. Peccato che in questi voti vi fosse poco valore aggiunto poiché trattasi di consensi semplicemente trasferiti dai big che si erano spostati al provinciale.
La pressoché totale assenza invece, per ciò che concerne la campagna elettorale attiva, quella che, lo spiego per i non addetti ai lavori, è fatta di manifesti da attaccare, di volantinaggio, di realizzazioni di iniziative per i giovani, è sotto gli occhi di tutti.
Mentre i GD si adoperavano ansiosamente per l’affissione dei manifesti di Mandozzi, altrettanto animosamente si prodigavano per coprire con manifesti personali quelli del candidato Antonio Canzian. Piuttosto differente dunque il trattamento riservato ai candidati al Comune e alla Provincia con un netto sbilanciamento dell’impegno dei GD a favore del secondo.
Le parole:”non piegarsi alla logica delle correnti interne al PD” mal si coniuga con l’atteggiamento assunto da GD antecedentemente le elezioni e mirante alla marginalizzazione di tutti quei ragazzi membri come me dell’organizzazione che, in ossequio a quanto deciso dal direttivo giovanile successivamente alle Primarie di novembre, ovvero di appoggiare nella corsa all’Arengo qualunque candidato avesse prevalso, si sono spesi subito con passione e devozione per la campagna elettorale di Antonio Canzian.
Una marginalizzazione realizzatasi anche in modi piuttosto forti e tutt’altro che “giovanili” in alcuni casi anche attraverso l’esclusione da ruoli promessi in precedenza.
Spero che i GD recuperino quella purezza di ideali che io credo debba esser prerogativa di una organizzazione giovanile, che sia realmente indipendente, realmente autonoma, che abbia davvero la voglia, la passione, ma soprattutto il coraggio di cambiare le cose e non semplicemente di adeguarvisi».