La paura del quaquaraquà nel comitato comunale del Pd?

La paura del quaquaraquà nel comitato comunale del Pd?

Ex assessori provinciali hanno confermato al tribunale il nomignolo affibiato da Rossi al suo vice

Era in atto da circa un quarto d'ora (21,45) il Comitato comunale del Pd di Ascoli, il primo dopo il ballottaggio. La prima riunione allargata di un partito (il centrosinistra) che per 427 voti non ha conquistato il Comune di Ascoli, mentre ha perso con un discreto margine la presidenza della Provincia. Così davanti all'hotel Marche avevo chiesto: «posso assistere?» a qualcuno del Pd che entrava.
Si, mi hanno risposto, non si può intervenire, ma assistere non crediamo ci siano problemi. Pensavo anch'io la stessa cosa visto che un collega del Messaggero aveva partecipato prima delle elezioni ad un'assemblea provinciale del Pd presso il Piceno Consind e nessuno aveva fatto obiezioni.
Eppure in quel caso c'era tanto di parlamentare del territorio e gli altri maggiorenti del partito. Invece mi sbagliavo.
Sono stato beccato in flagranza da Micaela Girardi (AscoliDem) che subito è stata presa da una curiosa frenesia, ha girato, ha chiesto a qualcuno, ad un altro eppoi è andata dal segretario comunale Valentina Bellini che stava tenendo appunto da circa un quarto d'ora la sua relazione sulle elezioni ad Ascoli. Le ha farfugliato qualcosa all'orecchio, lei ha interrotto il dire e ha cercato con gli occhi verso il fondo fino ad incrociare i miei occhi.
«Mi dicono – dice la Bellini – che c'è la stampa in sala, per me non ci sono problemi che assista, ma se c'è qualcuno che ne ha … ».
Che avreste fatto? Mi sono sentito come un intruso in una festa senza smoking. Mi sono alzato e ho detto: «Scusate, la mia non voleva essere una provocazione, ma visto che un collega aveva partecipato senza alcun problema all'assemblea provinciale del Pd pensavo … comunque buon lavoro».
Ho detto allontanandomi. Poi ci ho ripensato e rientrato per un attimo nella sala ho chiesto:«Per favore mi fate sapere se posso partecipare all'assemblea provinciale del Pd, quando si terrà, se mai si terrà, visto che un collega l'ha fatto prima di me?».
Non so ancora cosa si è detto in quella riunione e ancora per il momento non ve lo posso raccontare, ma su un fatto posso fare con voi una riflessione: per  una parte del Pd (AscoliDem) o forse solo per Micaela Girardi la trasparenza in politica è problematica.
Il costume è che vengano inviati dei comunicati stampa, quando invece un giornalista vuole esser presente per informare di prima mano arrivano gli intoppi. Ho toccato con mano che i problemi nel Partito Democratico per alcuni dei suoi componenti è che non conoscono appieno il significato di democrazia.
Certo che questi signori e signore hanno ancora un bel tratto di strada da fare per poter interpretare la politica del bene comune.
Costoro fanno parte di quel gruppo  di persone, speriamo ce ne siano sempre meno, che pretendono che i panni sporchi debbano essere lavati in casa. Ecco, Micaela Girardi, ad esempio, sono certo che non avrà gradito il fatto che il sottoscritto abbia riportato prima sul Messaggero, poi su Picus che alcuni mesi fa il presidente della Provincia Massimo Rossi abbia apostrofato il suo vice presidente Emidio Mandozzi con un sonoro «quaquaraquà» per la mancata firma dello stesso vice su una delibera sulla divisione della Provincia che aveva assicurato che avrebbe firmato e poi, al contrario, aveva rifiutato di farlo.
Sapete che è accaduto? Mandozzi si è sentito diffamato, ma non dall'articolo apparso prima sul Messaggero, ma da quello su Picus.
E certo, contro un grande giornale, con le elezioni alle porte è meglio mantenere buoni rapporti, con quelli “piccoli” invece “diamoci dentro”, avrà pensato.
Ed è così che ha chiesto a me 25 mila euro di risarcimento danni per quell'offesa. Curioso, io da giornalista non avevo fatto altro che riportare quello che era accaduto in giunta di fronte ad 11 persone. Il 26 giugno scorso diversi assessori provinciali sono dunque comparsi davanti al giudice Giuseppe Marangoni pe riferire quanto era accaduto in quella riunione di giunta.
Cioè se fosse vero che il presidente Rossi aveva davvero dato del quaquaraquà a Mandozzi. I testimoni hanno confermato che quanto da e riportato era vero: il presidente Rossi gli aveva detto “sei un quaquaraquà”.
Ed è curioso far sapere che il giudice Marangoni al testimone Massimo Rossi ha chiesto: «Ma lei ha detto più volte quaquaraquà al vice presidente Mandozzi? Beh, no signor giudice – ha risposto Rossi- una volta era più che sufficiente». Beh, alla luce di questo precedente illustre, forse Micaela Girardi avrà avuto timore che qualche iscritto del Pd potesse proferire aggettivi poco premurosi nei confronti di qualcuno all'interno di quella sala.