ma certamente è lontano anni luce da linguaggi e metodi tipici di una cultura che non gli appartiene. Comprendo il disagio che hai provato.
Comprendo meno il significato della tua frase “tutto ciò accade per accecanti ambizioni personali che spingono fino al punto di mettere in pericolo la vita delle persone”.
Non so a chi ti riferisci, ma se il segretario politico di un grande partito come il nostro dà questa lettura di quello che è un confronto politico anche aspro, ma certamente civile, allora ritengo assolutamente deludente la tua risposta.
Non credo, caro Mauro, che il Partito Democratico debba essere ancor più umiliato da chi interpreta l’indignazione di tanti per il risultato elettorale come una questione di ordine pubblico, addirittura allertando la Digos per l’assemblea provinciale del 2 luglio poi rinviata!
Se la reazione a tutto ciò è la paura del confronto, la chiusura, l’autoconservazione del gruppo dirigente, segretari di circolo compresi, allora è evidente la debolezza e la responsabilità di chi rischia di ferire mortalmente quel che resta del progetto del Partito Democratico. Piuttosto, dimostriamo, tutti, a cominciare da te per il ruolo che ricopri, più serietà e assumiamoci le nostre responsabilità, consapevoli che non sono state e non sono tutte uguali, e diamo spiegazioni e risposte chiare ad un elettorato, quello di centrosinistra, deluso, ma certamente non ingenuo. In gioco non sono le sorti personali tue, mie o di chiunque altro, ma quelle del PD, del Centrosinistra e della Regione il prossimo anno».