Nel Pdl c'è il coraggio di dimettersi, nel Pd c'è la colla

Nel Pdl c'è il coraggio di dimettersi, nel Pd c'è la colla

Sara Giannini e Mauro Gionni, incuranti, nel Pd fanno surf sui marosi post elettorali

con la mancata elezione di Saturnino Di Ruscio a presidente della nuova Provincia". Così, oggi il consigliere regionale di An-Pdl Franca Romagnoli ha motivato le ragioni che ieri l'hanno indotta a rimettere il proprio mandato di coordinatore provinciale fermano del Pdl nelle mani del triumvirato (Verdini, La Russa, Bondi) che regge il partito nazionale.
La Romagnoli non nomina espressamente alcun esponente politico, ma sembra richiamarsi ad altri dirigenti del partito che, a suo avviso, o avrebbero remato contro l'elezione di Di Ruscio o non l'avrebbero appoggiata sufficientemente.
Sulla vicenda, interviene anche l'ex parlamentare di An Luciano Magnalbò, che in una nota invita la Romagnoli a "non ritirare le dimissioni, qualora vengano respinte, senza che la situazione venga chiarita".
Questo gesto coraggioso e inconsueto - continua Magnalbò - "deve servire d'esempio per gli altri dirigenti che hanno contribuito alla disfatta fermana, e deve essere il primo passo per una chiara e compiuta analisi, nell'ambito del Pdl, delle ragioni che hanno portato a quanto accaduto".
Non c'è altro da dire se non che nel centrodestra, a differenza che nel Pd regionale e in quello piceno, esiste un senso delle istituzioni, poiché anche i partiti dovrebero essere tali, almeno negli apsetti fondativi, che non alberga nel Pd dove esiste un collante alle poltrone di difficile asportazione.
Non c'è, oltre che il buon senso decantato nella campagna elettorale provinciale di Ascoli, neppure amor proprio. MAURO GIONNI
E quando non c'è l'obiettiva presa di distanza dai personalismi dovrebbero essere i dirigenti nazionali a scendere in campo se non vogliono ulteriormente frantumare quelo che resta del Pd ad Ascoli dopo questa tornata elettorale.
E non si racconti agli elettori che la segreteria regional non ha responsabilità visto che ha lasciato andare alla deriva due province ed il risultato del Comune di Ascoli che invece è stato perso per 427 voti.
Dunque il coordinatore regionale Sara Giannini, se facesse per una volta un bagno d'umiltà, dovrebbe lei stessa chiamare i dirigenti ascolani e insieme dimettersi per fare chiarezza sull'operato svolto, seguendo un esempio ammirevole per senso civico e politico come quello di Franca Romagnoli.

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