Elezioni, ad Ascoli miopia e stupidità politica del Pd

Elezioni, ad Ascoli miopia e stupidità politica del Pd

Il gruppo dirigente ha fatto tutto il possibile per consegnare la vittoria agli avversari

Nelle recenti elezioni amministrative per il governo del Comune e della Provincia di Ascoli, il gruppo dirigente del maggiore partito di sinistra ha fatto tutto il possibile per consegnare la vittoria agli avversari e si è distinto per miopia politica e per stupidità, così da meritare in futuro di essere portata ad esempio negativo nelle scuole di partito.
In provincia avevamo un Presidente che si era distinto per le politiche sul territorio che avevano avuto il plauso anche da giornali insospettati come il Sole 24 ore che lo aveva definito il migliore amministratore del centro Italia. Nessuno, dotato di un normale buon senso, avrebbe pensato di non ricandidarlo. Anche i bambini, quando giocano in cortile sanno che un cavallo vincente non si cambia. Invece hanno presentato come candidato il suo vice che, dopo aver condiviso le scelte della amministrazione per tutto il mandato, negli ultimi mesi si era dissociato, dando netta l'impressione della strumentalizzazione della sua opposizione. Non solo, ha impostato tutta la campagna elettorale contro il suo Presidente e ha distribuito un volantino dove si invitava a non votare l'uomo che aveva svenduto la Provincia di Ascoli. Accusa falsa, sostenuta con argomentazioni al limite non solo della correttezza politica ma del pudore.
Al ballottaggio c'è stato subito l'appello alla unità della sinistra, quella unità che era stata spezzata ad arte e  aveva impedito la vittoria già al primo turno. Anche i temi vincenti della politica della ammistrazione precedente erano stati accantonati nel programma della sinistra che puntava, come quello della destra, sullo sviluppo delle strade e sullo sfruttamento del territorio. Quella politica dell'auto e della casa che ha portato alla rovina l'America e ha causato una crisi economica modiale che abbiamo sotto i nostri occhi. Una sconfitta annunciata.
Per il rinnovo dell'amministrazione del Comune di Ascoli, gli errori non sono stati meno grossolani. Si è partiti con le 'Primarie' dove si è puntato su un candidato che poi non ha avuto il sostegno degli elettori. Primo errore di valutazione, ma può succedere. Quello che è imperdonabile è che, invece di far quadrato intorno al vincitore, si è cercato per settimane, per mesi, di aggirare la volontà espressa con argomentazioni le più disparate, qualche volta risibili come l'idea di nuove primarie di coalizione. Quando alla fine il Partito ha deciso di sostenere il candidato emerso dalle primarie era tardi e tutti hanno avuto la sensazione che era una decisione di ripiego,presa senza entusiamo. In politica certe incertezze sono quelle che fanno la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Ora che sia la Provincia che il Comune di Ascoli sono governati da una coalizione di destra, non ci sarà neppure quello stimolo o quel freno che avevano caratterizzato la politica locale nei cinque anni passati. A noi cittadini non rimane altro che sperare nella buona stella».