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Pd, la strategia dei buchi neri e la sentenza Celani
Una manciata di voti (427) che, se si pesassero con le schede bianche e le nulle, di pensieri inquietanti ne farebbero venire non pochi.
Si, perché in fondo è curioso che uno vada a votare, ma poi voti solo per la Provincia e dimentichi di apporre la fatidica croce anche per il Comune. Tanti hanno addirittura dato nome e cognome ai proprietari pro tempore di quelle candide schede.
Il plauso generale del centrodestra va agli insigni strateghi del Pd provinciale, onorevoli in testa. Così il “volli, sempre volli, fortissimamente volli …” far fuori Massimo Rossi ha raggiunto la conseguenza massima che poteva essere ottenuta.
L'hanno sparata talmente forte che il rinculo non potrà far altro che abbatterli, a loro volta, questi cacciatori di allocchi.
I comunicatori del buon senso si sono infilati in un senso vietato, anzi in una via senza uscita a sentire le frasi, impossibili a ripetersi senza incorrere in qualche reato, pronunciate a caldo da militanti del Pd. Le strategie di questi politologi di casa nostra passano per appassionate riunioni per pochi intimi come quella che si è svolta a Pagliare del Tronto, terreno amico del candidato Mandozzi, al Country Club, noto ristorante del luogo, prima che Canzian si apparentasse con l'Alveare.
Qui, gli arditi neuroni dei cervelli del Pd e dell'Udc hanno maturato quanto di più avveniristico potesse escogitarsi per il ballottaggio: l'accordo tra il candidato sindaco Antonio Canzian e l'Udc dell'onorevole Amedeo Ciccanti. Solo che Canzian non era stato invitato al simposio culturale, talmente culturale che ad un certo punto era diventato addirittura gutturale a sentire i suoni, meglio … i frastuoni che pare arrivassero fino a Castel di Lama. In quell'amabile e compunta riunione c'erano: l'onorevole Luciano Agostini, il segretario provinciale Mauro Gionni, il candidato presidente provinciale Emidio Mandozzi (il gotha del Pd) e L'onorevole Amedeo Ciccanti, Renato Tosti Guerra (il gotha dell'Udc).
Non è finita. A questo “incontro ravvicinato di terzo tipo” era stato chiamato Marco Regnicoli, candidato sindaco dell'Alveare. I segni di ciò che è stato detto in quella sede Regnicoli li portava tutti in faccia quando poco dopo annunciava insieme ad Antonio Canzian l'apparentamento ufficiale.
Regnicoli era cosi “scosso” che per un attimo ha trasecolato quando gli ho chiesto: allora che sensazioni ha provato dopo una riunione del genere? Ma come fa a sapere di questo incontro se lì c'eravamo solo noi? Mi ha chiesto sbalordito.
Ora non vogliamo gettare la croce addosso a Regnicoli che, per la verità, di passione nel fare politica ce ne mette tanta e con spontaneità, ma se siete curiosi di entrare nei meandri della rarefatta arte del masochismo politico e volete conoscere ciò che si disputato in quella riunione di ermeneutica potete chiedere lumi ad un partecipante ignaro come lui di master intensivi di politica applicata ai buchi neri che forse da oggi in poi non si svolgeranno più a Pagliare del Tronto.
Certo è che uno dei temi fosse appiccicare l'Udc a Canzian. Bene, Canzian di apparentamenti con Ciccanti non ne ha voluto sapere, eppure si è subito parlato di accordi con l'Udc e nonostante Antonio Canzian affermasse di fronte ai giornalisti che con l'Udc si era avviato un percorso, null'altro, e che nulla era stato concesso politicamente a Ciccanti, hanno iniziato a girare messaggini telefonici con il “contratto” addebitato a Canzian che avrebbe promesso a Ciccanti due assessorati e una presidenza di società partecipata se avesse vinto le elezioni.
Una sorta di campagna denigratoria posta in essere da coloro che fino ad allora invece volevano costringere ad un accordo di coalizione tra Pd e Udc ancor prima delle elezioni. Magia della politica : diventava oltraggioso l'accordo ora e prima ne erano fautori.
Lo so è incomprensibile, ma ai semplici non è dato capire gli strateghi.
Però i semplici capiscono di calcio e dunque sanno bene che gli allenatori che sbagliano fanno i bagagli senza tanti complimenti.
Ripensandoci … se la scuola di pensiero è la stessa del buonsensista Mandozzi allora dovrà andare come è accaduto per Massimo Rossi: non aspettatevi voi del Pd che questi signori lascino le poltrone, se vorrete progredire e cambiar vita dovrete necessariamente armarvi di decisione e fare piazza pulita.