Canzian: Castelli è una maschera dietro la quale si cela il vecchio più vecchio di questi 10 anni
«E' una partita tutta nuova quella che ci accingiamo a giocare ora – dice Regnicoli – e con Antonio Canzian ci siamo trovati su 3 punti per noi fondamentali prima ancora delle scelte programmatiche: la sottoscrizione della nostra carta dei valori, la partecipazione e la trasparenza che in 10 anni di giunta di centrodestra non abbiamo mai trovato.
Siamo certi che possono coesistere la laicità e la coscienza religiosa della quale siamo portatori. La vera discontinuità è quella che gli ascolani si troveranno davanti con questa nuova squadra. Noi abbiamo progetti da realizzare e con questi ci confrontiamo con la gente Castelli è in grado di offrire sagre di pesce». Gli fa eco Antonio Canzian.
«E' cambiata l'aria per Castelli e i suoi: è una maschera dietro la quale si cela il vecchio più vecchio di questi 10 anni passati. Il centrodestra delle porchette, del pesce fritto e del mercanteggiare dei posti di lavoro, con Castelli e il suo vice sindaco in pectore Travanti, offre una immagine di Ascoli simile ad una città del profondo sud, con tutto il rispetto per il sud.
E quel 57% di elettori che hanno chiesto discontinuità da queste logiche, che hanno fatto indietreggiare Ascoli, non possono lasciarsi sfuggire l'unica occasione di determinare un cambiamento vero per creare un futuro per i propri figli invece di costringerli ad emigrare per trovare lavoro e certezze economiche».
L'appello è chiaro, la sfida anche. Da qui al 21 giugno la campagna sarà incandescente, speriamo nei contenuti, con progetti innovativi. Antonio Canzian ne è certo e nei prossimi giorni si dice pronto a mettere sul tavolo altri temi forti.