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Ballottaggio, i futuri presidenti dicano la composizione della giunta
I voti non possono essere indirizzati, spostati, apparentati come se fossero pacchetti in proprietà
Siamo in tanti, dunque, a credere nel progetto di sviluppo e nell'idea di politica proposta e già praticata nel precedente mandato dal presidente Rossi. Una politica vissuta per risolvere i problemi, per trovare e condividere soluzioni, per elaborare progetti avanzati e di grande respiro fuori da logiche finalizzate a carriere e potere.
Tale fiducia costituisce un patrimonio straordinario per tutti quelli che hanno a cuore il bene comune e vogliono tornare a sperare che si possa uscire dalla crisi anche partendo da comunità locali più moderne, solidali, innovative, capaci di relazioni autenticamente democratiche.
Sotto questo aspetto le elezioni provinciali sono state l'occasione perché emergesse una solida e vasta piattaforma di persone, ricche di passione e visione, di onestà e generosità, pronte a dar vita ad un laboratorio di buona politica e che per questo attiveranno un percorso di partecipazione sul territorio per una rete sempre più vasta di cittadini impegnati a far nascere dal basso nuove consapevolezze e nuove pratiche di sviluppo.
Intanto la scelta immediata che ci attende è quella relativa al ballottaggio del 21 e 22 giugno 2009.
Che fare?
Innanzi tutto noi riteniamo che i voti non possano essere indirizzati, spostati, apparentati come se fossero pacchetti in proprietà di organizzazioni, candidati, segreterie di partito. E' per questo che ai nostri elettori non diamo alcuna indicazione di voto per il ballottaggio, nel rispetto della loro intelligenza, del loro senso critico e della loro storia.
Ma riteniamo anche che un voto responsabile sia il convinto consenso dato a contenuti, progetti, metodi, persone e non si limiti ad aderire a simboli e bandiere, non si faccia catturare da slogan e belle parole, da appelli dell'ultima ora.
Come quello, ad esempio, all'unità del centrosinistra.
Perché lo stesso spirito di coesione non ha animato i dirigenti del PD quando hanno deciso di candidare un altro rappresentante del centrosinistra contro il presidente Massimo Rossi?
Peraltro, l'unico in grado di battere la destra: lo confermano i risultati elettorali e lo dicevano già prima delle elezioni il sentire comune, il gradimento e la stima trasversale alla persona.
Se i dirigenti del PD non avessero sciaguratamente deciso di disperdere questo straordinario patrimonio di fiducia, dividendo il centro sinistra, l'appello di questi giorni a battere la destra non sarebbe stato necessario perché Celani e Berlusconi, nella provincia di Ascoli Piceno, sarebbero stati certamente già battuti.
Votare soltanto per sperare di tenere unito il centrosinistra, forse, potrebbe premiare chi il centro sinistra l'ha diviso e probabilmente, sotto l'impulso di interessi e spinte personali, continuerà a dividerlo.
Per decidere, riteniamo che occorra dunque valutare altro.
Lasciando da parte le questioni di metodo (che crediamo siano, purtroppo, un terreno perso sul quale bisognerà comunque 'turarsi il naso', viste le pratiche comuni e fino ad oggi seguite, tutte interne a logiche di potere, visti il linguaggio della campagna elettorale e l'uso strumentale dei problemi), veniamo al resto.
Contenuti: votare vuol dire condividere un progetto di sviluppo, da realizzare sul territorio.
L'amministrazione guidata da Massimo Rossi ha avviato un percorso importante per una provincia dei saperi e del saper fare, che, fra l'altro, si prenda cura dei luoghi, del loro patrimonio naturale, culturale e paesaggistico inteso come motore dei turismi e della valorizzazione dell'entroterra, che lavori per l'innovazione e dia futuro ai giovani.
Per questo riteniamo che, (senza citare il progetto Valdaso, il Parco Marino, la Filiera Corta, la metropolitana di superficie, etc.) per esprimere il nostro consenso dobbiamo sapere, con chiarezza e concretezza se e come verrà realizzato il polo scientifico della SGL Carbon; come verrà gestito il governo del territorio, come e con quali strumenti verrà tutelato il paesaggio, il patrimonio di specificità naturali e culturali di cui è intessuto, che cosa Mandozzi e Celani intendano fare del Piano Territoriale di Coordinamento adottato dalla precedente amministrazione Rossi, se intendano mantenerlo per riqualificare il territorio anziché consumarlo, mettendosi così al passo con l'Europa e con le sue aree più sviluppate; secondo quali principi metodologici e tecnici verrà portata avanti la realizzazione della Mezzina; se e come si renderanno operative le linee guida già approvate dalla giunta Rossi per pianificare la localizzazione degli impianti fotovoltaici allo scopo di non deturpare il paesaggio rurale e di non ridurne l'attrattività turistica.
Infine le persone: premesso, al fine di sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, che né a Rossi né a nessuno di quanti lo hanno sostenuto interessa negoziare posti o ruoli di sorta, è irrinunciabile per poter esprimere un eventuale consenso che i futuri presidenti facciano conoscere la composizione della giunta.
Ciò allo scopo di poter capire se sarà solo la logica delle appartenenze ai partiti a definire gli assessorati o, invece, la qualità, la serietà, la passione e la competenza delle persone.
Perché, senza queste, ogni programma o promessa d'impegno, come ben sappiamo, è vuota enunciazione, puro spot, che mescola senza distinzione destra e sinistra e fa delle nostre speranze una triste fiera delle vanità.
Sono questi, secondo noi, gli elementi che gli elettori di Massimo Rossi potranno valutare responsabilmente ed in piena autonomia di giudizio per decidere cosa fare al ballottaggio del 21 e 22 giugno 2009.
Massimo Rossi
PICENO AL MASSIMO
Solidarietà Ambiente Partecipazione
Sinistra per Rossi
Rifondazione e Comunisti Italiani