Natali, Ciccanti deve chiedere scusa alla città

Natali, Ciccanti deve chiedere scusa alla città

Il deputato dell'Udc negli anni '70 era accusato di aver disegnato svastiche sui cippi funerari a S. Marco

attuale deputato dell'Udc e candidato sindaco e presidente della Provincia di Ascoli, insieme ad altri 22 indagati. Un processo che in ventanni non è stato portato a termine. Natali dice che Ciccanti che in un fumetto elettorale si proclama difensopre della giustizia, dovrebbe chiedere scusa agli ascolani poiché, mentre andava a commemorare i caduti per la Patria come sindaco proprio a S. Marco fino al 1990, aveva quel procedimento, nel quale il giudice istruttore del tempo accusa gli indagati di aver disegnato svastiche sui cippi funerari, pendente. «La città - dice Natali - era all'oscuro di quelle accuse. E Ciccanti nel 1990, precisamente il 3 aprile, 22 giorni prima di salire a S. marco per la commemorazione del 25 aprile, aveva ricevuto la notifica, a mani di suo padre dell'intervenuta prescrizione dei reati contestati. Un uomo politico avrebbe dovuto rinunciare alla prescrizione, se si riteneva innocente, e farsi processare per far emergere la verità e uscirne cosi intatto. Ciccanti non lo ha fatto». L'onorevole Ciccanti da parte sua dice ai quotidiani di aver già querelato Natali perché si tratta solo di denigrazione visto che non poteva rinunciare alla prescrizione. Questo è assolutamente falso. Il 23 maggio del 1990, con deposito del 31 maggio, la Corte Costituzionale pone un punto fermo con una sua sentenza: l'imputato può riunciare alla prescrizione e farsi processare per far emergere la sua innocenza.
La sentenza di prescrizione notificata a Ciccanti

L'avvocato Giuseppe Falciani accusa Ciccanti sulla gestione dei parcheggi

 

Su altre dichiarazioni del'onorevole Ciccanti, quelle sulla Saba Italia Spa, gestore dei parcheggi ascolani per 36 anni, interviene l'avvocato Giiseppe Falciani candidato in una lista che appoggia Guido Castelli sindaco, e che prima era nell'Udc. Falciani, che ha combattuto una strenua lotta contro la gestione dei parcheggi, sostiene: «Ciccanti racconta favole sulla Saba. Perché non dice che era presidente del Consiglio comunale e che ha GIUSEPPE FALCIANIfatto di tutto per far approvare la delibera sulla convenzione Saba? Non è affatto vero quello che dichiara l'on. Ciccanti. Non è vero che il Comune doveva per forza approvare quella convenzione capestro perché altrimenti avrebbe dovuto pagare ingenti danni all'impresa Matricardi, proprietario dei parcheggi di Porta Torricella. Matricardi aveva già accettato in precdenza un regime provvisorio e quindi si poteva continuare in quel modo. Il Comune aveva tutto il tempo per poter acquistare quei parcheggi invece di darli in convenzione»