Davico: le idee di Brunetta non compaiono nel programma
iter istituzionale ed essere divulgato alle parti subito dopo le elezioni, nella prossima settimana. Se Pdl e Lega riusciranno a risolvere l'acceso braccio di ferro in atto per avere il merito politico del provvedimento passato dal ministro Maroni a Calderoli e ora - su pressione di Fitto - al sottosegretario alle Riforme, Aldo Brancher, (sue le ultime convocazioni), la stretta finale potrebbe essere vicina con una prelettura nell'Unificata dell'11 giugno, poi il Consiglio dei ministri, di nuovo l'Unificata e infine le aule parlamentari. Intanto, il sottosegretario all'Interno con delega agli Enti Locali, Michelino Davico, smentisce che le Province saranno cancellate e definisce le dichiarazioni del ministro Renato Brunetta di ieri, "un contributo che non è nel testo". Davico - anticipando alcuni contenuti del provvedimento sul quale sono in corso incontri di governo - ha sostenuto che il testo prevede l'abolizione di alcuni degli enti intermedi che si calcola siano alcune decine di migliaia. "Ci sono dati diversi in proposito - ha detto Davico - ma sicuramente il risparmio è maggiore se si aboliscono questi enti intermedi piuttosto che le Province per le quali potrebbe esserci una maggiore razionalizzazione. Le Province - ha aggiunto - sono previste dalla Costituzione dunque non si possono abolire così, anche l'idea di Province di secondo livello - ha ribadito - non è applicabile dappertutto, certo non in Province come quella di Torino che ha oltre 300 Comuni e che per riunirsi avrebbero bisogno dell'aula del Senato".