Canzian: la Quintana è diventata serbatoio di voti

Canzian: la Quintana è diventata serbatoio di voti

«In questi 10 anni di amministrazione Celani si è trasformata una macchina di consenso politico»

manifestazione. Una delle più importanti rievocazione storiche che è cresciuta e si è affermata soprattutto grazie allo spirito di appartenenza e partecipazione disinteressata dei cittadini ascolani». Sono le parole del candidato sindaco Pd, Antonio Canzian, in merito alle ultime vicende che hanno interessato la Giostra ascolana.
«In questi ultimi 10 anni di amministrazione Celani (Magnifico Messere e presidente dell’Ente Quintana) si è trasformata in una macchina di consenso politico riuscendo nella “bella impresa” di spaccare quel tessuto democratico che teneva in piedi la  manifestazione e che mai prima aveva  visto i Sestieri cittadini dividersi in fazioni politiche, ma dove tutti, indipendentemente dalle proprie idee prestano la propria opera disinteressata solo per il bene del Sestiere e dell’intera manifestazione.
In qualità di membro  del consiglio di amministrazione dell’ente quintana e in rappresentanza dell’amministrazione provinciale – insiste Antonio Canzian- ho potuto constatare in questi anni l’aumento del contenzioso nei vari comitati dei Sestieri cittadini e davvero deprimente vedere che sempre più spesso,  per dirimere le controversie si debba ricorrere ad avvocati e tribunali.
Tutto ciò perché si è voluta usare la Quintana come serbatoio di voti e di facili consensi anche facendo leva sulle contraddizioni e le carenze dei regolamenti e delle norme statutarie che regolano la vita della manifestazione.
Per questo – conclude – se sarò  eletto coerentemente con quanto da me affermato  in tempi non sospetti  (tre anni fai Ds organizzarono un convegno ad hoc naturalmente disertato da Celani ),  mio primo dovere per il bene della rievocazione storica ,  sarà quello di rivedere statuti e regolamenti affinché la manifestazione torni a vivere nell’unità tra tutti i componenti senza più divisioni politiche, ribadendo anche, per allargarne la base democratica, l’incompatibilità tra cariche e incarichi politici con quelle all’interno dell’ente e dei sestieri».