Brunetta: mio intento è dar voce ai cittadini

Brunetta: mio intento è dar voce ai cittadini

Oltre 8.000 lamentele e segnalazioni raccolte nel 2008 da Cittadinanzattiva

quasi sette mesi piuttosto che “solo” i 180 giorni previsti, richieste di accesso agli atti concesse  dopo quasi 100 giorni anziché entro i 30 stabiliti, permessi per disabili concessi dopo 200 giorni quando il provvedimento provvisorio doveva essere dato entro 30 giorni dalla domanda,richieste di pagamento del bollo auto pervenute dopo cinque anni quando la scadenza dei termini di prescrizione è fissata a tre anni.
Sono solo alcune delle oltre 8000 lamentele e segnalazioni raccolte nel 2008 da Cittadinanzattiva. E’un movimento sorto circa 30 anni fa per REANTAO BRUNETTA E TERESA PETRANGOLINIpromuovere e tutelare i diritti dei cittadini. Nel IX rapporto su servizi di pubblica utilità e Pubblica Amministrazione che è stato commentato ieri a Roma da Teresa Petrangolini,Segretario generale di Cittadinanzattiva, era presente  anche il Ministro per l’Amministrazione Pubblica e l’Innovazione Renato Brunetta. 
Secondo quanto riportato nel rapporto,realizzato da PIT Servizi, le lamentele giunte nel 2008 registrano un significativo incremento + 19% rispetto a quelle del  2007.
Tra i servizi più criticati in questo rapporto dal titolo “i consumatori pagano il conto. Tutela dei diritti e potere di acquisto in tempi di crisi”spiccano al primo posto le telecomunicazioni. Ben il 24% dei cittadini segnala irregolarità rispetto alle Carte servizi fornite dai gestori. Molte lamentele riguardano la riparazione della linea telefonica.
Si possono aspettare anche 60 giorni per il ripristino a fronte delle 48 ore previste. Per un trasferimento di linea si può arrivare a 45 giorni anziché ai 10 giorni previsti dagli standard. C’è chi ha pagato in media 150 euro di penali per recedere da un contratto di telefonia mobile e 50 euro per una utenza fissa in spregio alla legge Bersani del 2007 che le aveva abolite. La rimodulazione tariffaria ha comportato per i possessori di cellulari rincari medi annui da 49 a 83 euro. Nei servizi bancari e finanziari oltre il 13% dei cittadini segnala incongruenze. Da Torino a Macerata a Caserta Napoli e Roma si sono pagati dai 50 ai 200 euro per una semplice chiusura del conto corrente, operazione invece gratuita a seguito della legge Bersani.Per la rinegoziazione dei mutui sono stati spesi dai 200 ai 400 euro operazioni che dovevano essere invece gratuite. A Verona sono state pagate 587 euro di spese occulte per credito al consumo e 660 a Reggio Emilia  per l’estinzione anticipata di un prestito. Per non parlare di finanziarie che applicano tassi fino a 3 punti percentuali superiori a quelli usurai e delle commissioni per le carte prepagate che arrivano al 10% della somma ricaricata.
Anche la pubblica amministrazione non è esente da critiche. Le violazioni dei diritti riscontrate dai cittadini si concentrano principalmente nella carenza dell’informazione e di conseguenza al diritto alla tutela dei propri interessi legittimi.
Il Ministro Brunetta, in proposito, ha annunciato “stiamo predisponendo uno statuto dei doveri della pubblica amministrazione” ed ha proseguito dicendo “dare voce ai cittadini è il mio intento, non è semplice…la battaglia culturale è lunga. L’azione collettiva per la prima volta entra nella cultura regolatoria  del nostro Paese ed è una grande conquista per tutti i cittadini. Non siamo più all’anno zero ma all’anno uno ed entro fine anno potremo vedere i risultati di quanto stiamo facendo”.
Gli ha fatto eco Teresa Petrangolini che ha dichiarato: "Solo considerando il cittadino come uno degli agenti che concorrono a cambiare il sistema la Pubblica Amministrazione potrà vincere la sfida dell’autoreferenzialità”.

Argomenti