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Brunetta: le Province saranno enti di secondo livello
«Ridotto del 40% l'assenteismo. Neanche Padre Pio ci sarebbe riuscito»
Precisando che "si tratta per il momento di una mia idea e del Pdl", Brunetta ha spiegato che "con il federalismo fiscale va ripensato il ruolo delle Province".
"Sto lavorando con il ministro Calderoli - ha detto ancora - per trasformare, nella prossima legislatura, le Province, e per farle diventare ente di secondo livello. In capo a queste nuove Province, si potranno conferire gli Ato, le Comunità Montane, i Consorzi di bonifica ecc. Così - ha continuato - la Provincia sarà rafforzata ma avrà anche una semplificazione, una moralizzazione e una razionalizzazione: sarà l'unico ente intermedio".
Brunetta ha inoltre rilevato che non servirà per questa trasformazione alcuna legge costituzionale, perché le Province come tali resteranno, e perché per cambiare le norme di formazione degli organi saranno sufficienti leggi ordinarie. "I medici devono tenere un comportamento coerente con il loro giuramento e la loro deontologia - dice il ministro Renato Brunetta - Niente di più, niente di meno. C'è già tutto oggi, le norme ci sono già ed è solo stato precisato l'ambito di applicazione". "E' stato anche rafforzato l'atteggiamento applicativo, ma la norma e la quantità della pena ci sono già oggi", ha rimarcato il ministro.
"E' una truffa, è già così adesso: col decreto si precisa l'ambito delle responsabilità. E' la legge, è la legge... Il decreto passa in commissione, poi torna in Parlamento e diventa legge. Questa norma c'é sempre stata, perché è un falso ideologico, è una truffa", ha concluso.
Per le consulenze affidate dagli enti pubblici "ho intenzione di fare come nella canzone di Domenico Modugno, voglio ridurle della metà della metà della metà della metà della metà, fino ad arrivare alle poche che servono veramente". Così il ministro Renato Brunetta, intervenuto oggi a una iniziativa elettorale del Pdl ad Ascoli Piceno, ha risposto a una domanda sulla gran mole di consulenze affidate dagli enti pubblici postagli da uno dei presenti. Brunetta ha ricordato di essere stato l'autore e di aver pubblicato un voluminoso dossier sulle consulenze degli enti pubblici, rilevando che, dopo, le consulenze "si sono ridotte della metà".
"Però, non mi hanno mica tanto ringraziato i dipendenti della pubblica amministrazione", ha concluso, riferendosi alla mole aggiuntiva di lavoro ricaduta su questi ultimi in seguito alla riduzione degli incarichi esterni.
A settembre gli utenti della pubblica amministrazione avranno una posta elettronica certificata con cui potranno rivolgersi alla pubblica amministrazione che "avrà il dovere" di rispondere allo stesso modo, come se si trattasse di una "lettera raccomandata elettronica".
Il ministro ha fatto l'esempio di una richiesta via posta elettronica certificata di una prestazione sanitaria: "Avrete il diritto - ha spiegato - che vi si risponda per posta elettronica e nei tempi previsti per quella prestazione che avete richiesto. E se questo non avviene, avrete in mano il mezzo di fare nero chi non vi avrà dato il vostro diritto". E se dopo i previsti, successivi passaggi, "l'ospedale non vi fornirà il servizio entro i tempi dovuti, verrà commissariato", ha rimarcato il ministro.
"Non voglio certo che tutti siano contro tutti - ha aggiunto - ma voglio che il cittadino non si limiti a mugugnare o a fare minacce che poi non attua, bensì che abbia voce. Questa - ha concluso - non è una battaglia né di destra né di sinistra, è una battaglia bipartisan che ha un grande consenso: è la politica con la P maiuscola".
Brunetta ha poi accennato all'iniziativa "Mettiamoci la faccia", attraverso la quale i cittadini potranno espimere il loro giudizio sui servizi erogati dagli uffici pubblici con le classiche "emoticon", spingendo il pulsante con la faccina verde, se soddisfatti del servizio ricevuto, gialla - in caso di giudizio neutro -rossa in caso di insoddisfazione. «Le hai messe le faccette?» chiede il ministro a Celani.
«No» risponde l'ex sindaco ascolano. «Allora le metterai in Provincia e Castelli in Comune» replica Brunetta.
Parlando poi del grado di soddisfazione dei servizi il ministro sottolinea: «E' importante raggiungere un elevato grado di positività. Una percentuale intorno al 90-95% sarebbe l'ideale, tanto ci sarà sempre un 5% di "rompiballe" ai quali non va mai bene nulla».
Infine il ministro fa riferimento alla drastica riduzione di assenteisti nelle pubbliche amministrazioni: «Con piccole innovazioni ho fatto diminuire il tasso d'assenteismo del 40%. Neanche Padre Pio ci sarebbe riuscito. In realtà ho solo scoperto l'acqua calda, ma forse in questo Paese ciò appare rivoluzionario».