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Infrastrutture, Rossi: opere faraoniche sono propaganda
«In tempi di vacche magre in cui i soldi sono pochi, è fondamentale non sbagliare le scelte»
che il sottoscritto sia contrario a nuove infrastrutture viarie. Poiché così non è, vorrei precisare la mia posizione». Inizia così la lettera del presidente Massimo Rossi, all'indomani dell'incontro tra i candidati alle elezioni organizzato da Provincia Nova. «Bisogna innanzitutto mettersi d’accordo sul significato delle parole - prosegue Rossi - L’infrastruttura, come spiegano i vocabolari, è “tutto ciò che rende efficiente un sistema economico”, che lo mette cioè in condizione di esprimere al meglio le sue potenzialità economiche, produttive, di relazione sociale. Stiamo parlando di strade, certo, ma anche di reti di telecomunicazione, idriche, ferroviarie, di gasdotti e così via.
In tempi di vacche magre in cui i soldi sono pochissimi, è fondamentale non sbagliare le scelte. Certamente è importante fare o migliorare le strade laddove ce n’è carenza: il traforo di Croce di Casale ne è un esempio, ha cambiato la vita alle persone che si spostano ogni giorno tra Ascoli e Comunanza e per questo mi sono impegnato con successo dal primo giorno del mio insediamento per superare i problemi che ne impedivano l’apertura.
Ma è altrettanto importante elettrificare la ferrovia che dalla costa arriva ad Ascoli - sottolinea Rossi - dotarla di fermate intermedie per togliere migliaia di auto dalla circolazione, farne arrivare un braccio nel cuore dell’area Carbon che, una volta trasformata in “cittadella del sapere”, possa essere raggiunta direttamente sin da S. Benedetto da imprenditori, studenti, ricercatori, ma anche da alunni in visita alle esposizioni della cultura scientifica. Ciò salderà i due poli urbani in una realtà organica e capace di intrecciare potenzialità ed opportunità, poli, aree e vallate che saranno anche percorribili utilizzando una rete di piste ciclabili già avviata.
Ed è altrettanto importante, per fare ancora qualche esempio, migliorare la rete della distribuzione idrica riducendo ulteriormente le perdite e mantenendola nella proprietà pubblica o far arrivare la banda larga ai cittadini e alle aziende che oggi imprecano per l’impossibilità di connettersi alla rete, e quindi al mondo che produce, in modo decente.
Quanto alla viabilità, se non vogliamo perder tempo o portarci in giro, nei prossimi anni dovremo concentrare le energie sulle opere realizzabili quanto strategiche, come quelle su cui la Provincia ha stipulato un protocollo d’intesa con la provincia di Teramo e i comuni di Ascoli e Teramo, sotto l’egida dell’Associazione degli Industriali.
La prima priorità - continua il presidente - è senz’altro il collegamento della nostra Ascoli - Mare all’altezza di Castel Lama con Teramo e l’A24 con il completamento della “Pedemontana Abruzzo - Marche” in terra abruzzese che, con stralci successivi, è ormai prossima ad arrivare al Salinello. Francamente questa mi pare, tra tutte le “idee in libera uscita” di queste settimane, l’unica che è possibile realizzare in tempi ragionevoli. A chi parla di miglioramento della SS 81 Piceno Aprutina, strada di competenza statale, ricordo che solo per adeguare i pochi chilometri in territorio marchigiano ci vogliono 40 milioni che non ci sono. Forse sarebbe meglio intanto impegnarci tutti per non perdere i 100 milioni, sempre di fonte ANAS, per la Salaria, visto che i progetti ci sono e siamo arrivati alla vigilia dell’apertura della gara d’appalto.
La seconda priorità su cui puntare è il miglioramento dell’asse mediocollinare denominato “Mezzina” di cui un tratto, quello della circonvallazione di Offida, è ormai ultimato e l’altro, dopo un estenuante iter burocratico, è stato appaltato (le opere preliminari sono in corso, si attende il rilascio dell’ultimo permesso del comune di Offida per aprire il cantiere). Per il prosieguo verso nord, sul quale comunque non c’è ancora ombra di finanziamenti, è in atto una progettazione che va ripensata alla luce delle osservazioni presentate dai Sindaci dei territori attraversati, giustamente preoccupati che l’arteria abbia il minor impatto possibile sull’ambiente.
La Mezzina ha tra le sue funzioni anche quella di alleggerire il traffico costiero per il quale però un contributo decisivo, insieme alla metropolitana leggera e ad una rete efficiente di mobilità ciclabile, arriverà, e questa è la terza priorità, dalla bretella di S. Benedetto: anche in questo caso parliamo di una strada che per una parte esiste già e che per la restante parte, almeno fino alla valle dell’Albula, dispone di un progetto che, grazie all’intervento determinante della Provincia, è stato inserito tra le priorità dell’intesa Stato – Regione sottoscritta poche settimane fa.
Si tratta dunque - conclude il presidente Rossi - di precise idee su come deve svilupparsi la viabilità del Piceno, peraltro già contenute nel Piano Territoriale di Coordinamento approvato unanimemente dall’uscente maggioranza: questo ritengo sia un modo responsabile di progettare il futuro, non la propaganda di opere faraoniche che si sa benissimo che non verranno mai finanziate».