Elezioni, i magnifici 8 all'esame di Turismo

Elezioni, i magnifici 8 all'esame di Turismo

Ecco in sintesi gli interventi e le analisi dei candidati

L'incontro, organizzato dall'associazione Pro Loco Cento Torri, ha avuto come tema: “Turismo, i progetti per i prossimi anni”. I candidati hanno parlato della vocazione turistica del capoluogo piceno, accennando a pregi e difetti dell'attuale situazione. Tutti d'accordo su un punto: è necessario fare sistema, tutte le componenti devono funzionare al meglio. Ecco in sintesi gli interventi e le analisi dei candidati (in rigoroso ordine di apparizione):

Marco Regnicoli (L'Alveare): Il turismo è un settore da privilegiare soprattutto perché legato all'indotto. Piazza Arringo è l'unica piazza che esista con i marciapiedi. I monumenti storici sono troppo spesso chiusi ai visitatori. Unesco? Ormai è diventata una barzelletta.

Giusy Maurizi (Movimento tutela salute): E' necessario istituire dei gruppi di lavoro. Senza professionalità non si va avanti. Ci sono poche feste fuori dal centro storico. Pensiamo a recuperare le periferie. Piano antenne? Dal 2001 c'è una legge dello Stato che è rimasta disattesa. Abbiamo ancora in tutta la città antenne “mascherate” da comignoli: via Dino Angelini è la via dei tumori.

Walter Gibellieri ( Ascoli con Gibellieri): Ci sono solo due manifestazioni note, ma poco valorizzate. Suggerisco di creare almeno un grande evento ogni mese che renda Ascoli distinguibile in Italia. É importante delocalizzare il tuCONFRONTO TRA I CANDIDATI SINDACOrismo nelle frazioni circostanti, penso anche a San Marco o nella zona degli impianti sciistici.

Ciccanti (Udc): Cogliere le opportunità e coniugare le risorse, mettendole in rete. Siamo a 200 km da Roma, bisogna attrarre i flussi turistici internazionali. Penso ad esempio ad un circuito di stutture tipo beauty-farm, sfruttando l'acqua termale a Castel Trosino. San Marco? Ci sono ancora i bagni pubblici che costruire io nel 1984.

Mimmo Catalucci (Sd): La soluzione è creare un sistema culturale-industriale. Manca una vera azione sistemica tra le varie amministrazioni. Nel tempo abbiamo visto molte parole e pochi fatti. Non è possibile che molti turisti vengano ad Ascoli solo “per sbaglio”. Piazza del Popolo chiusa per i concerti? Fare spettacoli addirittura a pagamento è un obbrobrio.

Antonio Canzian (Pd): Dobbiamo essere più ambiziosi. Dobbiamo avere il coraggio di “lanciare il cuore oltre lo steccato”e ragionare in tema di “distretto culturale”. Il nostro territorio ha peculiarità uniche e quindi bisogna creare qualcosa di unico. Guardiamo ad esempi vicini come l'Umbria e la Toscana.

Stefano Cannelli (La destra): Andando avanti così, rischiamo di diventare una riserva indiana. È importante vedere come sarà il bilancio del Comune, o se sarà necessario portare i libri in tribunale. Sarebbe utile collegare la città con tutto il suo territorio circostante, anche a San Benedetto. Serve sinergia.

Guido Castelli (Pdl): Marinetti diceva: “Bisogna uccidere il chiaro di luna”. E io parafrasando dico che bisogna uccidere lo stupore di chi viene ad Ascoli e si meraviglia di tanta bellezza. Dal 2000 al 2008, secondo i dati della Regione, Ascoli ha segnato un aumento del 110% di presenze turistiche. Guardiamo ad esempi proficui come il turismo congressuale.