Università, Bellini: Castelli non la racconta giusta

Università, Bellini: Castelli non la racconta giusta

«Deve tentare di giustificare 10 anni di immobilismo da parte del suo centrodestra e di Celani»

E’ comprensibile da parte sua: deve tentare di giustificare 10 anni di immobilismo amministrativo da parte del suo centrodestra  e del suo sindaco sfiduciato Celani. Ma non può raccoltarla sbagliata agli ascolani.
Castelli sa bene che i soldi per l’Università, la Regione, da anni, non può darli al Comune perché i progetti e, soprattutto, i piani finanziari non perseguono l’interesse pubblico.
L’ultima proposta prevede che al privato vadano i 15 miliardi di vecchie lire di contributo regionale, la cessione delle proprietà di una  notevole porzione di Palazzo Sgariglia, dell’ex Dispensario ed area annesse alla Piazzarola, dell’ex complesso Maternità ora occupato dall’Istituto Spuntini; più, come se non bastasse, un minimo di 5 milioni di euro + IVA l’anno garantiti (dalle casse del Comune, cioè di tutti noi) per la gestione della mensa, dei posti letto e dell’affitto uffici.
Tra l’altro, i tecnici regionali del Nucleo di Valutazione (non la politica!) hanno chiesto di vederci chiaro nei valori di cessione di questi immobili: un’operazione trasparenza che deve valere per tutti,  Comune compreso.
E pensare che l’ex Mazzoni è di proprietà comunale (quasi tutto!). La Provincia di Ascoli Piceno, anch’essa chiamata in causa, sulla partita finanziaria non ha competenze, mentre sul fronte urbanistico ha rilasciato il suo parere con prescrizioni.
Se poi Castelli crede al Sindaco sfiduciato quando dice che tutto era a posto e che si sarebbe partiti con il bando (a dire il vero lo ha detto per anni…), bisognerà ricordargli che, al contrario, tutto l’iter è stato pasticciato, da un punto di vista procedurale: l’auditorium, che poteva avere un percorso  a parte, è stato “mischiato” nelle carte intrecciate delle varianti; anni fa  l’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici bloccò, la prima volta,  il Comune che reagì al TAR, dove perse il suo ricorso (a proposito, a quanto ammontano la parcelle degli avvocati?); successivamente, il Comune fu stoppato dal Dipartimento delle Politiche Comunitarie (con il Governo Berlusconi); altro lungo stop del progetto in Comune per l’elaborazione delle osservazioni e dei conti.
In questo confuso marasma, le proposte del centrosinistra portate in consiglio comunale sono invece ancora chiare e di attualità:  bando subito per le aule, project per i servizi ed annessi, uso dell’attuale contenitore dell’IPSIA anziché il discusso palazzo Sgariglia (Castelli saprà delle circa 3.000 firme raccolte per salvaguardarlo da una destinazione d’uso non consona). 
L’Università è un bene troppo importante per il rilancio economico e culturale della città: c’è bisogno di informazioni precise da sottoporre ai cittadini e soprattutto di idee chiare e prospettive credibili dopo 10 anni di colpevole inattività sul tema».