Sinistra per Rossi, la politica delle cose fatte e quelle da fare

Sinistra per Rossi, la politica delle cose fatte e quelle da fare

Rossi sarà appoggiato ufficialmente da 3 liste civiche

Rossi punta sulle cose già fatte e quelle da fare. E per la serie “fatti e non parole” citiamo il recupero dei posti di lavoro persi ed un nuovo sviluppo sostenibile basato sull'innovazione con la riconversione  della Sgl Carbon: 30 milioni di euro per le infrastrutture sono già pronti da parte del governo visto che Ascoli è tra i 7 progetti finanziati, che stimoleranno nel complesso 112 milioni di euro quali quelli previsti da “Abitare il futuro” con la realizzazione di un polo scientifico e tecnologico nell'area Carbon bonificata.
Ai cittadini dunque Rossi non farà lambiccare il cervello su discorsi politichesi, quelli che nascondono altre verità: quelle che alcuni potentati tengono ben chiuse nelle botole ed è il caso che l'elettore non conosca perché altrimenti potrebbe rabbrividire e naturalmente non votarli.
Comunque, per tornare alla trasparenza di un percorso, Massimo Rossi sarà appoggiato ufficialmente da 3 liste civiche (“Piceno al Massimo”, “Solidarietà, ambiente e partecipazione” e “Sinistra per Rossi”) e due partiti: Rifondazione Comunista e Pdci. Oggi è stata presentata “Sinistra per Rossi” che sarà presente anche alle europee.
Si tratta di una lista che conta su 22 candidati, 12 dei quali con una precedente esperienza politica, altri 10 provenienti dalla cosiddetta società civile. E' una lista composta in prevalenza da giovani: due candidati sono 19enni, diversi hanno sotto i 30 anni. L'obiettivo di “Sinistra per Rossi” è riconfermare il progetto del presidente uscente e continuarlo in questa legislatura. Gianluca Vagnarelli, consigliere provinciale uscente, è un pò l'anima della lista.
E dice chiaro che c'è il proposito di costruire una nuova forza politica di sinistra con l'intento di riunire quella sinistra che si è frantumata dopo le ultime elezioni politiche. C'è voglia di avvicinare chi si sente di sinistra ma non trova in alcuni soggetti rappresentanza politica attualmente. «Nelle case  degli elettori arriverà un “vangelo” che non parlerà di politica – dice Vagnarelli – ma delle cose che la Provincia di Ascoli guidata da Massimo Rossi ha realizzato in questi 5 anni, così i cittadini potranno rendersi conto personalmente e decidere. Non chiederemo un voto politico, per noi non è importante l'appartenenza politica.
La Provincia di Ascoli è segnalata come un modello nazionale  e internazionale di buona amministrazione pubblica». I candidati di questa lista provengono da esperienze professionali e di impegno sociale tra i più vari: sono tutti uniti dalla consapevolezza che c'è un buon progetto, che ha fatto progredire la Provincia di 22 posizioni nella classifica del “Sole 24Ore”, che deve continuare per produrre qualità della vita per l'intera comunità. Massimo Rossi è ottimista.
GIORGIO MANCINI, MASSIMO ROSSI E GIANLUCA VAGNARELLI«Ho riscontri davvero molto buoni – dice Rossi – dagli ambienti e dalle persone più vari. Una trasversalità che deriva dal modo di programmare chiamando tutti gli attori di questo territorio al momento di trovare soluzioni ai vari problemi. Questa, come le altre, è una buona lista. Mi fa sperare in un risultato  positivo.
Ci sono candidati che ci mettono la faccia sul progetto che abbiamo iniziato cinque anni fa e ritengono che si continui su questa strada. I risultati arrivano tramite organi di stampa come il Sole 24 Ore che cita Ascoli tra le province più fotovoltaiche in Italia, la prima in Regione. Intorno al tavolo della programmazione non chiediamo certificati di appartenenza, ma abbiamo adesioni dai settori più disparati.
C'è la consapevolezza che non c'è bisogno di affidarsi a promesse e suggestioni. Si guarda all'impegno e all'affidabilità: c'è un ventata di nuovo idealismo intorno a me».
E un paio di stoccate Massimo Rossi non le risparmia: una tocca all'ex sindaco di Ascoli Piero Celani. «Celani accusa la mia amministrazione di mancanza di decisionismo – dice Rossi – mi viene da rispondergli da quale pulpito giunge la predica. Ascoli è l'unica città delle Marche ad non essere dotata di un Prg adeguato al Piano paesaggistico regionale». Poi è la volta dell'onorevole Luciano Agostini e di Emidio Mandozzi.
«Dicono di me che ho scelto l'isolamento – aggiunge Massimo Rossi – in realtà si stanno isolando quelle forze politiche che non guardano le progettualità, che si chiudono nel ghetto del potere per il potere, che vendono la politica come un gioco fatto da professionisti con grande conoscenza delle regole e dei meccanismi elettorali. Per noi la politica è impegno e sacrificio. Questa lista è così. Questo è un treno che tira dritto, se non ci saliamo al volo c'è il rischio che non passi di nuovo che tra qualche decennio.
Ci sono condizioni favorevoli grazie alla notorietà del mio nome dovuta non tanto al sottoscritto, ma alle progettualità portate avanti. E per Mandozzi vendo una strada in salita. Dovrà smarcarsi da una buona amministrazione, quella della mia giunta, nella quale lui è stato l'unico imposto, gli altri membri sono stati scelti da me.
E il rischio per Mandozzi è che per affermare un'alternativa, quale non so, ho il timore che finisca, a costo di allontanarsi dalla nostra programmazione, verso contenuti di centrodestra e lì, come ben si sa, il terreno è abbastanza affollato». Poi c'è il busillis dei Verdi che sono presenti alle europee con Sinistra per Rossi e Sinistra e Libertà, ma non appoggiano Massimo Rossi alle provinciali, perché? Giorgio Mancini, coordinatore provinciale di Sinistra Democratica non ha peli sulla lingua. «Quando si è sotto padrone – dice Mancini, alzando le spalle – Chi fa l'amministratore non può fare il segretario di partito. Paolo Canducci (segretario provinciale dei Verdi, ndr) ha preferito fare una scelta diversa, quella spiegata dalla prima motivazione che ho spiegato».
«E' un peccato – aggiunge Gianluca Vagnarelli – Se dovessimo cercare un settore d'eccellenza nel programma dell'amministrazione guidata da Massimo Rossi in Provincia, una di questi è l'ambiente. Massimo Rossi, vice presidente dell'Upi (Unione province italiane), è il responsabile nazionale proprio per l'ambiente. La sua è una passione personale. Noi non ci sentiamo in imbarazzo per la scelta dei Verdi, forse i Verdi non potranno dire la stessa cosa».
Per Massimo Rossi dietro queste scelte ci sono solo logiche politiche e non valutazioni sulle cose fatte. Ma gli elettori per il presidente della Provincia più amato tra i colleghi delle altre Province delle Marche, secondo Il Sole 24 Ore, sceglieranno liberamente senza seguire ordini di scuderia perché valuteranno gli obiettivi raggiunti dall'amministrazione uscente. «Non a caso – dice Massimo Rossi – tra le liste che mi appoggiano c'è “Solidarietà, ambiente e partecipazione”».