Una scelta senza senso, contro la quale mi batterò con ogni mezzo consentito dalla politica. E' impensabile che il centro-sinistra regionale voglia togliere ad un capoluogo di provincia la possibilità di far nascere i bambini. Le donne ascolane – secondo un indirizzo organizzativo che il Direttore Zuccatelli non ha mai smentito – dovrebbero recarsi a San Benedetto per partorire. Alla stesse stregua di quelle di Arquata e Montegallo, con conseguente grave rischio per tutte quelle emergenze che non potrebbero essere trattate tempestivamente a causa delle distanze chilometriche Da domani promuoverò una raccolta di firme in tutta la città contro questa assurda strategia della Zona Territoriale n.13 che segue logica del taglio selvaggio dei servizi sanitari ascolani. ".
Questo il durissimo commento del consigliere regionale Guido Castelli riguardo la notizia secondo la quale sarebbe allo studio l'ipotesi della localizzazione, presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto, dei servizi di Ostetrica, patologia neonatale e del punto nascite, lasciando al Mazzoni di Ascoli esclusivamente la Pediatria e la Ginecologia chirurgica. "Alcune decisioni assunte dal direttore Zuccatelli fanno pensare a una razionalizzazione che mira quasi a svuotare la costituenda Azienda Ospedaliera di Ascoli e San Benedetto del Tronto.
L'Azienda su due plessi di cui mi sono reso promotore con una specifica proposta di legge regionale deve rappresentare un occasione di potenziamento e rilancio della sanità del Sud delle Marche. Questo significa maggiori risorse e maggiori servizi.
Mi viene da pensare che altri intendano, al contrario, razionare l'offerta ospedaliera procedendo – come nel caso della soppressione del punto nascite – alla realizzazione di quell'ospedale unico di Vallata caro a Luciano Agostini per indebolire ulteriormente il nostro Mazzoni. “ Contro la soppressione del punto nascita dall'ospedale di Ascoli Guido Castelli presenterà una interrogazione regionale urgente all'assessore alla sanità Mezzolani.