Castelli: l'Azienda ospedaliera occasione di potenziamento

Castelli: l'Azienda ospedaliera occasione di potenziamento

"Anche D’Isidoro, nell’interesse del territorio, ha ritenuto giusto condividere la proposta"

per gli ospedali di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto”. Con queste parole il consigliere regionale Guido Castelli ha aperto i lavori della tavola rotonda promossa dal Movimento Cristiano Lavoratori di Ascoli Piceno, sul tema dell’organizzazione sanitaria nella nuova provincia di Ascoli Piceno.
“Non vorrei che le recenti iniziative di cui si è reso promotore il direttore Zuccatelli in materia di razionalizzazione dei servizi – ha aggiunto Castelli - nascondessero un intento di riduzione ingiustificata dei servizi per gli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto”.
In una gremita sala convegni della libreria Rinascita, il consigliere Guido Castelli, ha illustrato la sua proposta di legge per l'istituzione di un'azienda sanitaria autonoma per Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
“La proposta di legge porta la mia firma, ma appare importante sottolineare che il consigliere di maggioranza Antonio D’Isidoro, nell’interesse del territorio ascolano, ha ritenuto giusto condividere questo atto – ha dichiarato Castelli -  La necessità di creare un’azienda ospedaliera che si articoli in due plessi ospedalieri, Ascoli e San Benedetto appunto, scaturisce da tre motivi fondamentali: siamo la provincia più lontana da Ancona e Pesaro, dove sono presenti le alte specializzazioni; sussiste inoltre una pronunciata tendenza a rivolgersi verso il vicino Abruzzo per le prestazioni sanitarie, fatto che pesa anche sul bilancio regionale; infine è necessario recuperare autonomia rispetto alla gestione centralista della Regione.
Castelli ha sottolineato come "l’azienda ospedaliera di Ascoli-San Benedetto, alla luce di quello che ha realizzato la sinistra sulla sanità, sia l’unico strumento capace di garantire autonomia finanziaria, gestionale ed organizzativa, in ordine alla quale avere la libertà di selezionare il personale sanitario, oltre a rappresentare un significativo elemento di forza per vedere riconosciuta l’istituzione delle alte specializzazioni nel Piceno".
Inoltre, la presenza della nuova azienda sanitaria "offrirebbe la certezza di vedere investiti sul territorio le risorse conseguite dalle economie e dai risparmi di gestione, anziché finire nel bilancio globale dell’Asur regionale.
In ogni caso, gli ospedali di Ascoli e San Benedetto, nello spirito della proposta di legge, dovranno conoscere inevitabilmente un potenziamento nell'ambito di questo processo di riorganizzazione, che non deve tradursi in tagli indiscriminati, bensì nello sviluppo di una sanità di qualità concepita davvero per le esigenze del cittadino".