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Offida, Il Circolo: mettere in sicurezza le scuole

Offida, Il Circolo: mettere in sicurezza le scuole

Premici: «Il piano di recupero presentato è un ulteriore annuncio elettorale»

per i loro fabbricati e soprattutto per gli edifici scolastici.  E' nota l'inagibilità ed inadeguatezza dell'edificio di piazza Baroncelli, sede della scuola materna e asilo nido e l’inidoneità dei locali della Chiesa Collegiata e del salone dei Padri Cappuccini, dove sono provvisoriamente ospitati gli alunni, i docenti e gli ausiliari, in attesa dell’ultimazione dei lavori del vecchio convento di S. Agostino già sede della scuola elementare e media.
Non era mia intenzione, in un momento di emergenza, tornare sull'argomento, già affrontato  l'anno passato con una lettera aperta al sindaco rimasta, ahimè, priva di riscontro, ma il recente intervento del primo cittadino offidano, pubblicato su un quotidiano locale lo scorso 16 aprile, mi ha indotto a replicare, allo scopo di fare chiarezza e prevenire altri errori. 
Lo studio effettuato sulla prevenzione del rischio sismico nei centri storici, avente per modello ed oggetto proprio il centro storico di Offida, ha sostanzialmente individuato il plesso scolastico di S. Agostino come edificio ad alto rischio proprio per la destinazione d'uso che concentra un grosso numero di persone all'interno di una struttura di vecchia costruzione e concezione, che interagisce con l’attigua chiesa. 
Inoltre lo studio ha preso in esame la capacità di deflusso, in presenza di un terremoto, consigliando la delocalizzazione della scuola in altro idoneo edificio, con ampi spazi esterni, e, nel caso di altra destinazione del convento, adeguare l'intero complesso storico alla normativa sismica. 
Ciò doveva indurre ad un ripensamento; ma la voglia di fare qualcosa prima delle elezioni ha prevalso sul buonsenso. Ora il sindaco afferma che "siamo subito intervenuti predisponendo un progetto per la messa in sicurezza dell'intero complesso"; ciò non corrisponde al vero in quanto, salvo prova contraria o varianti importanti con relativo  reperimento di fondi e successivi appalti, si interviene su parte dell'edificio conventuale, tralasciando la chiesa e la torre campanaria, già in stato di pericolo sicuramente accentuato dalle recenti ripetute scosse di terremoto. 
A riguardo della proposta della nuova strada sul margine sud del centro storico, dal torrione fino alla chiesa di S. Maria della Rocca, e l'edificazione negli orti attigui, segnalo l'elevato rischio di frane, il forte impatto ambientale ed il reperimento di grossi finanziamenti, per dare esecuzione ad un progetto che è previsto da oltre trent'anni nel vecchio piano del centro storico e mai attuato. Non è mia abitudine ripetermi, ma credo che il piano di recupero frettolosamente presentato dopo oltre quindici anni di studi, sia un ulteriore annuncio elettorale, ovviamente non gratuito, privo di una valutazione preventiva di compatibilità sismica».